260 Paesi e 70 milioni i visitatori stimati, questi i numeri della prima Expo dopo la crisi economica internazionale. 40.000 visitatori al giorno hanno promosso quello italiano ai primi posti in classifica dei padiglioni più apprezzati. Lo spazio italiano è un sapiente mix di storia, innovazione e stile ma anche un momento di aggregazione e collaborazione tra livelli istituzionali, territori e imprese. Una bella foto di gruppo di un’Italia di qualità che vorremmo vedere fin da subito al lavoro per il successo dell’Expo 2015. Un racconto possibile dell’Italia che verrà.
A raccontare l’esperienza del Padiglione Italiano a Shangai c’erano oggi in un convegno a Roma:
Ermete REALACCI, Presidente Fondazione Symbola; Adolfo URSO, Segretario generale Fondazione Farefuturo e Vice Ministro allo Sviluppo Economico; Beniamino QUINTIERI, Commissario Generale del Governo per l’Expo Shanghai 2010; Santo VERSACE, Deputato e Presidente Altagamma; Mario CIAMPI, Direttore Fondazione Farefuturo; Fabio RENZI, Segretario generale Fondazione Symbola; Anton Francesco ALBERTONI, Presidente UCINA; Aldo BONOMI, Direttore AASTER e membro Comitato scientifico Fondazione Symbola.
“Oggi la politica, le istituzioni- dichiara Ermete Realacci- ma anche, le forze dell’economia e della società non sembrano in grado di produrre una visione comune e di mettere in movimento il Paese. Se guardiamo all’Italia con occhio attento possiamo però trovare enormi energie da mobilitare. Un’Italia che è stata colta e rappresentata nel padiglione italiano all’Expo di Shanghai, il più visitato dopo quello cinese: dall’ hi-tech del cemento che lascia trasparire la luce alla cupola di Santa Maria del Fiore, dal made in Italy tradizionale alla qualità agroalimentare, dal paesaggio alle tante imprese italiane che sono presenti nel mondo.”
Secondo Adolfo Urso: “All’Expo di Shanghai è in mostra l’Italia migliore, quella che continua a innovare e con la sua creatività compete sui mercati internazionali, soprattutto con prodotti ad alto contenuto tecnologico. Nella classifica reale dei visitatori, quello italiano continua ad essere tra i Padiglioni più apprezzati, superando i 5 milioni di visitatori nei primi mesi dell’Expo. Un successo che testimonia come il Sistema paese abbia vinto la sua scommessa più grande: quella di fare squadra e di presentarsi uniti in un paese come la Cina che si sta rivelando essere la locomotiva della crescita mondiale. La vetrina italiana a Shanghai ha anche contribuito a rafforzare le nostre esportazioni che nei primi otto mesi dell’anno hanno registrato una crescita del 32% con un ragguardevole +61% nel solo mese di agosto. Un risultato così importante che ha permesso anche alla nostra quota nel mercato cinese di crescere dall’1,7% al 2,3%, quindi di quasi il 30%. Questo è la strada da perseguire, il modo con cui occorre presentare le nostre eccellenze all’estero, un esempio che vorremmo fosse ripetuto a breve con l’Expo di Milano nel 2015".
“Quella di Shanghai si sta rivelando un’avventura colma di soddisfazioni per il nostro Paese – dichiara Beniamino Quintieri Commissario generale del governo per Expo Shanghai 2010. L’Italia che non era tra i Paesi preferiti è balzata in testa alla classifica dei padiglioni più visitati appena l’Expo ha aperto i battenti. Questo grazie all’attenzione che i media ci hanno riservato e all’apprezzamento dei visitatori, che riescono a cogliere visitando il padiglione il meglio del nostro Paese. Ma un’ Expo oggi in Cina, seconda economia mondiale, è un palcoscenico di primordine per l’intero sistema Paese. L’arte la cultura e soprattutto la nostra industria può approfittare della “volata” che il padiglione Italia sta tirando al Made in Italy. Per questo motivo abbiamo organizzato nel padiglione ben 150 eventi legati al business, quasi uno al giorno, per parlare alla Cina di un’Italia innovativa, tecnologica, creativa, che può dire la sua per il futuro del mondo”.