Il Distretto Produttivo Puglia Creativa (DPPC) è un’associazione senza scopo di lucro, nata per rispondere all’esigenza delle imprese e dei professionisti del territorio pugliese di creare un sistema di cooperazione valido a generare sviluppo e crescita per tutte le componenti della filiera creativa. Il distretto interpreta il fabbisogno di compattare e dar voce al variegato micro-cosmo delle imprese culturali e creative pugliesi, eccessivamente frammentato, per affrontare le sfide del futuro ed in particolare quelle dell’innovazione, internazionalizzazione e formazione. Questo obiettivo spiega l’eterogeneità della compagine associativa, che raccoglie imprese, enti privati no profit, università e agenzie regionali operanti in attività economiche strettamente culturali – patrimonio storico-artistico, performing arts e arti visive, industrie culturali e creative – o che producono servizi in stretta sinergia con il settore, la cosiddetta sfera creative-driven. La Legge Regionale n. 23/2007 inerente la “Promozione e riconoscimento dei distretti produttivi”, ha rappresentato il primo step per il percorso di riconoscimento di Puglia Creativa come distretto produttivo, coerentemente con le politiche regionali, miranti a sostenere il sistema regionale culturale in un processo di crescita e consolidamento[2].

Il senso di appartenenza ad una comunità in crescita e ad un settore con potenzialità di sviluppo importanti, ha condotto ad un percorso di animazione territoriale e confronto condiviso fra imprese ed istituzioni durato circa tre anni, in grado di restituire un’analisi puntuale dei fabbisogni del settore e culminato nella definizione del Piano di Sviluppo 2016-2019, in linea con la strategia Europa 2020, per la crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva del territorio pugliese. Il Piano di Sviluppo è stato formulato recuperando le categorie utilizzate dalla programmazione 2014-2020, essendo la creatività un tema trasversale nei documenti di programmazione dei Piani Operativi regionali e nazionali, rintracciando azioni coerenti con il soddisfacimento di ciascuna priorità, definendone la compatibilità e l’ammontare del finanziamento e co-finanziamento richiesto e segnalando le buone prassi già attuate sul territorio nazionale[3].

La strategia definita da Puglia Creativa e cristallizzata nel Piano di Sviluppo, prende avvio dalla necessità di raggiungere tre obiettivi fondamentali: creare le precondizioni per lo sviluppo del settore, consolidare e rafforzare la competitività delle imprese culturali e creative e incentivare le ricadute intersettoriali. Il primo obiettivo viene perseguito dalle sei Azioni di Sistema: si tratta di interventi che riguardano il contesto istituzionale e socio-economico in cui le imprese culturali e creative agiscono, per far sì che il decisore pubblico e gli stakeholders acquisiscano maggiore consapevolezza delle opportunità e degli strumenti finanziari messi a disposizione dalle politiche nazionali e internazionali, influenzano il contesto e le condizioni comuni entro le quali agiscono gli operatori. All’aumento e alla sistematizzazione delle conoscenze relative alle imprese culturali e creative, concorrono due azioni: l’istituzione di un Centro Studi (az.1) e l’iniziativa dedicata all’animazione territoriale (az.3, “Aumento della consapevolezza e della competitività dell’ecosistema creativo pugliese”), combinando attività di orientamento, formazione e trasferimento di conoscenze tecniche per la diffusione di una cultura d’impresa e di un approccio professionale tra gli imprenditori e gli startupper creativi.

Nell’ottica del confronto e dello scambio di buone prassi a livello nazionale, europeo ed internazionale, lazione 2 propone l’organizzazione della Biennale della creatività: un asset per rafforzare l’immagine del territorio quale luogo del business creativo.

All’eccezionale occasione costituita da Matera Capitale della Cultura Europea 2019 è dedicata l’azione 5 (“Puglia approdo verso Matera capitale della cultura europea 2019”), che propone un programma culturale regionale straordinario da affiancare alla programmazione di Matera.

Le ultime due azioni, la n.4 dedicata al “Quadro istituzionale” e alla definizione di “Alleanze strategiche” e la n.6 sul “Riconoscimento delle figure professionali” sono finalizzate a ridefinire e semplificare il complesso ed articolato apparato normativo e snellire il sistema per la emersione ed il riconoscimento delle nuove competenze e professionalità creative.

Gli obiettivi del consolidamento e delle ricadute intersettoriali vengono, invece, perseguiti con i 28 progetti che interessano direttamente gli attori del sistema produttivo: un mix di interventi che vengono proposti ai policy maker per supportare le esigenze di professionalizzazione degli operatori, di innovazione dell’offerta di prodotti e servizi e di sviluppo di strategie per l’accesso al mercato.

Complessivamente il piano di sviluppo prevede un investimento pubblico-privato pari a 203 milioni di euro da effettuarsi nel corso di 4 anni (2016-2019): poco più di un terzo (35%) delle risorse complessive, pari a circa €70.000 rappresenta il valore delle 6 azioni di sistema, mentre al settore privato sono destinati 28 progetti e circa il 65% delle risorse allocabili (€132milioni), intervento rivolto a rafforzare il sistema imprenditoriale della cultura e della creatività e a spingerlo ad integrarsi con gli altri settori dell’economia pugliese.

Per ciò che concerne lo stato di attuazione del Piano di Sviluppo, già quattro delle sei azioni di sistema sono state avviate, mentre nove dei 28 progetti hanno trovato ingresso in misure, bandi ed avvisi predisposti dalle differenti Autorità di gestione dei fondi 2014-2020, con ottime performance da parte delle imprese culturali e creative pugliesi.

Quanto appena descritto rappresenta una minima parte esemplificativa dei risultati conseguiti da Puglia Creativa, in gran parte focalizzati sulle tre sfide che rappresentano la principale mission del Distretto: il tema della formazione è affrontato attraverso attività di animazione territoriale nelle province pugliesi, organizzando dei workshop tematici dedicati alle ICC, promuovendo percorsi di formazione continua o ancora incoraggiando la cross-fertilization tramite l’inserimento degli “Artisti nelle fabbriche” per rilanciare con nuove strategie l’economia tradizionale; alla sfera dell’innovazione fa invece riferimento il progetto Ch.IMERA[4], che mira a rafforzare la capacità innovativa per le industrie culturali e creative nell’area mediterranea, intervenendo sul territorio con esperienze come i living lab[5]. Inoltre, lo stesso progetto offre un esempio di internazionalizzazione, dal momento che il prossimo ottobre 2018, la Puglia ospiterà un matchmaking event transnazionale, creando uno spazio e un’occasione di incontro fra gli operatori del settore.

Inoltre, Puglia Creativa si è resa promotrice, grazie alla collaborazione con la Fondazione Symbola, di un’analisi puntuale dello stato dell’arte del sistema produttivo culturale e creativo pugliese, elaborando, nel 2015 e nel 2017, le ricerche “Creative in Puglia”.

L’interazione sistematica con i policy makers a livello regionale, nazionale ed europeo, ha permesso a Puglia Creativa di sedere ai maggiori Tavoli di lavoro del settore creativo e culturale: fra gli altri partecipa al Tavolo Istituzionale di confronto sulle Industrie Culturali e Creative del MISE, al Tavolo nazionale sulla strategia per il turismo creativo del MiBACT, al Tavolo nazionale sulle politiche dei distretti culturali in Italia promosso dall’ISFOL ed è membro dell’Osservatorio Regionale sullo Spettacolo dal Vivo e del Tavolo tecnico per la riforma della legge regionale sullo spettacolo dal vivo, partecipando alle consultazioni sulle politiche regionali degli Assessorati Sviluppo Economico, Industrie culturali e Turismo e Formazione della Regione Puglia.

Inoltre è stata selezionata dall’OCSE come best practice nell’evento “Co-operative Action Programme on Local Economic Employment Devlopment” (LEED) che si è tenuto il 10 novembre 2015 a Parigi.

Infine, oltre al progetto Ch.IMERA, al momento Puglia Creativa è partner dei progetti di cooperazione territoriale europea TRACES[6] e ATLAS[7]. Il progetto TRACES intende promuovere un modello di incubazione dedicato alla nascita ed alla crescita delle imprese culturali e creative  attraverso la creazione di una piattaforma ICT di scambio di servizi creativi tra Puglia e Grecia e l’organizzazione della prima edizione della Fiera della Creatività. Il progetto ATLAS, invece, è finalizzato a rendere il patrimonio culturale una leva per lo sviluppo territoriale sostenibile fornendo alle imprese servizi di coaching e mentoring e costituendo a livello locale gruppi di lavoro, sul modello dei living labs, in grado di aggregare competenze multidisciplinari tra operatori turistici, operatori del settore culturale, provider tecnologici e agenzie di promozione del turismo.

[2] In conformità all’art. 5 punto sub 6) della suddetta L.R., è stato redatto lo statuto che disciplina l’organizzazione del Soggetto Giuridico “Distretto Produttivo Puglia Creativa”, il cui riconoscimento definitivo si è raggiunto con la delibera della Giunta Regionale n. 2476 del 27 novembre 2012, pubblicata sul BURP n. 180 del 12/12/2012.

[3] I Programmi considerati sono in particolare il POR Puglia 2014-2020, il PON Cultura e Sviluppo 2014-2020, il PON Competitività e Imprese 2014-2020 ed i Programmi di Cooperazione Territoriale Europea.

[4] Maggiori informazioni ed approfondimenti sul sito www.chimera.interreg-med.eu

[5] Per living lab si intende quel processo di ricerca di soluzioni innovative in un dato contesto territoriale, che prevede il coinvolgimento della comunità di utenti beneficiari e di tutte le parti interessate a collaborare assieme ai progettisti, per lo sviluppo di prodotti o servizi ad essi destinati.

[6] “TRACES – TRansnational Accelerator for a Cultural and Creative EcoSystem”, finanziato dal Programma Interreg V-A Grecia–Italia 2014-2020..

[7] ADRIATIC CUTURAL TOURISM LABORATORIES” finanziato dal programma di cooperazione territoriale europea ITALIA-CORAZIA 2014-2020.