Il 39,3% del territorio dell’Appennino è coperto da boschi: 3,7 milioni di ettari che rappresentano la forma più significativa di uso del suolo. E anche quella con la maggior dinamica di espansione: tra il 1960 e il 2012 la superficie coperta da boschi è cresciuta del 51%. Una superficie enorme che rappresenta una inestimabile risorsa ambientale, paesaggistica, ma anche economica.
La foresta è stata nel passato l’area di maggiore espansione delle coltivazioni agricole e dei prati-pascoli, tanto che maggiore era la popolazione sul territorio, maggiore il fabbisogno alimentare locale, più grande la pressione ad espandere l’agricoltura a danno delle aree boscate. È in quella direzione che si andava per strappare nuovi terreni agricoli alla montagna, da usare per accrescere la produzione. Dopo una fase in cui si è giustamente passati dallo sfruttamento alla tutela, solo recentemente si è invertita la logica di protezione del territorio appenninico e in genere montano: ora la priorità politica è valorizzare economicamente le risorse esistenti, anche per ridurre i costi della protezione, a partire dal riconoscimento della sempre prioritaria funzione ecosistemica del bosco.
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[Campagna sull’#Appennino promossa dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, monte Falterona e Campigna; realizzata da Symbola e sostenuta dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare]