“La decisione della Commissione Ue, che ha adottato misure che introducono l’obbligo dell’indicazione di origine dei prodotti non alimentari sia per i paesi Ue che Terzi, è una decisione a lungo attesa per la difesa della qualità del made in Italy. L’obbligo della dichiarazione di origine è infatti uno strumento che può contribuire al rilancio della nostra manifattura di qualità” lo afferma Fabio Renzi, Segretario generale di Symbola Fondazione per le Qualità Italiane, commentando le nuove misure per aumentare la sicurezza dei prodotti non alimentari adottate dalla Commissione Ue.
“Si tratta – prosegue Fabio Renzi – di un provvedimento particolarmente importante per un Paese, come l’Italia, che anche in tempi di crisi è la seconda manifattura d’Europa e che nell’export è la seconda nazione più competitiva del mondo, dopo la Germania e prima della Cina, secondo la classifica realizzata sulla base del Trade performance index elaborato dal WTO – l’Organizzazione Mondiale del Commercio – che prende in esame 14 diversi settori merceologici e 5 differenti parametri di ben 186 Paesi. Performance di eccellenza che l’Italia è riuscita a mantenere, nonostante la crisi, grazie a un sistema produttivo e manifatturiero che ha investito in innovazione, ricerca, conoscenza, cultura e green economy e che ha saputo dare un alto valore aggiunto e una forte identità ai propri prodotti. È importante che in etichetta sia indicata l’origine dei prodotti e che quindi si possa distinguere tra manufatti prodotti in Italia, o altrove, perché questo ci aiuta a distinguere il made in Italy e a mantenere forte la nostra manifattura di qualità”.