OLIO, REALACCI: “DA MIPAAF RISPOSTA POSITIVA A INTERROGAZIONE SU TUTELA OLIO MADE IN ITALY. AUSPICHIAMO IMPEGNO COERENTE DA ISTITUZIONI”
“Positiva la risposta del ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali all’interrogazione sulla tutela dell’olio extravergine di oliva italiano da frodi, sofisticazioni e con concorrenza sleale da me presentata, insieme ai deputati Ermini, Parrini, Dallai, Gelli, Cenni, Donati e Taricco. Ci auguriamo che questa presa di posizione impegni il ministro Catania a garantire con coerenza la valorizzazione e la tutela di un prodotto di punta del made in Italy agroalimentare come l’olio. La risposta del ministro arriva, per altro, proprio mentre in Italia sono in corso due importanti iniziative per la promozione dei nostri prodotti come il Vinitaly e il Salone Internazionale del Mobile di Milano, che indicano nella ricerca della qualità e dell’innovazione, nel legame con i territori e nell’attenzione all’ambiente la via giusta per rilanciare il made in Italy e il sistema Paese. È questa la strada vincente che, nell’agroalimentare, viene indicata anche dalla legge 14 gennaio 2013 n.9 recante Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini. Un testo normativo fortemente voluto anche dalla Coldiretti, da sempre impegnata per la tutela delle produzioni agroalimentari italiane di qualità”, lo afferma Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, commentando la risposta scritta del ministro Catania all’interrogazione sulla tutela dell’olio italiano.
“Per tutelare un settore tanto importante del nostro made in Italy e per tutelare i consumatori – prosegue Realacci – il ministro Catania ha assicurato ai deputati interroganti sulla piena operatività di un efficiente sistema di controlli nel settore della produzione e del commercio degli oli di oliva vergini, attivato da tempo dall’ICQRF. Importante anche il fatto che il MIPAAF stia predisponendo una nota da inviare alla Commissione europea in merito alle violazioni delle procedure d’informazione del settore segnalate dalla Commissione stessa all’Italia rispetto alla suddetta legge 14 gennaio 2013 n.9 – che prevede venga indicata l’origine e la classificazione degli oli di oliva vergini, introduce norme sulla trasparenza di tutta la filiera e sulla tutela del consumatore, sul funzionamento del mercato e della concorrenza e sul contrasto alle frodi”.
“Accogliamo con favore – conclude Ermete Realacci – l’intenzione manifestata dal Ministro di dar seguito al percorso già avviato in sede europea per una revisione del quadro comunitario di riferimento in modo da assicurare la tutela dell’identità e della qualità dei prodotti agroalimentari nazionali e, nello specifico, degli oli di oliva vergini. In linea con questo quadro, siamo certi che il ministro si impegnerà anche sul fronte di una modifica della normativa comunitaria che definisce le caratteristiche fisiche e chimiche degli oli d’oliva, laddove fissa limiti per la presenza di alchil esteri negli olii extravergini troppo elevati che rischiano di incentivare la messa in commercio di oli di scarsa qualità, spesso miscelati ad oli di migliore fattura. Ci auguriamo e vigileremo, infine, affinché gli atti del ministro, degli altri dicasteri coinvolti e delle istituzioni italiane siano coerenti con la difesa della qualità e del made in Italy".
Ufficio stampa Fondazione Symbola