L’esponente del Pd presenta un disegno di legge per contenere il consumo di suolo e promuovere la riqualificazione in edilizia
“Il modo migliore per celebrare l’Earth day, che si festeggia in tutto il mondo lunedì e che in Italia sarà celebrata anche con la Marcia per la Terra indetta dal Forum nazionale Salviamo il Paesaggio per domenica, sarebbe che il nostro Paese si dotasse finalmente di una legge per fermare il consumo di suolo. Mettere un freno alla cementificazione è una priorità per un Paese dal territorio fragile come l’Italia, dove secondo l’Ispra si consumano 8 metri quadri al secondo. Per raggiungere questo obiettivo e rilanciare un settore importante come l’edilizia nel segno della qualità, ho presentano una proposta di legge che promuove il riuso e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. La proposta vuole essere trasversale è aperta al sostegno di tutte le forze politiche, ha già raccolto la firma di molti altri colleghi e spero possa iniziare rapidamente il proprio iter in Parlamento”, così Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, depositando la proposta di legge «Norme per il contenimento dell’uso di suolo e la rigenerazione urbana » (AC 70).
“Continuare ad alimentare la cementificazione e l’impermeabilizzazione del territorio in un paese come l’Italia, dove secondo l’Istat la quota di territorio con copertura artificiale è pari al 7,3% del totale a fronte di una media europea del 4,3% e dove si perdono oltre 40 ettari di suolo naturale al giorno, nonostante l’Istituto per la finanza e l’economia locale stimi un patrimonio di 130 milioni di metri quadri di superficie dismessa – prosegue Realacci -, significherebbe fare scempio del nostro paesaggio e della sua bellezza. Non solo. Ma significherebbe rendere ancor più fragile dal punto di vista idrogeologico il nostro territorio nazionale. Fermare il consumo di suolo, promuovere il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio in disuso, tutelare e valorizzare il paesaggio, i suoli agricoli e la bellezza del nostro territorio è con tutta evidenza una priorità per la prossima legislatura e sono gli obiettivi espliciti della norma proposta”.
“Nell’articolato del disegno di legge – conclude Realacci -, si individuano le ragioni per cui conviene contenerne il consumo di suolo e mitigarne gli impatti e per i quali conviene orientare gli interventi edilizi verso il recupero e riqualificazione delle aree già urbanizzate. Per disincentivare il consumo di suolo vergine si prevede inoltre che le nuove espansioni urbanistiche siano soggette a contribuzione finalizzata alla tutela del suolo e alla rigenerazione urbana e per monitorare il fenomeno si istituisce un Registro nazionale del consumo del suolo”.
Ufficio stampa Fondazione Symbola