Nell’ambito della due giorni "Patrimonio culturale come bene comune. Verso una governance partecipativa del patrimonio culturale nel terzo millennio" organizzata dal MIBACT per il semestre di presidenza italiana in Europa, Symbola interviene nella sessione mattutina del 24 settembre, in un incontro dal titolo "Modelli avanzati di governance del patrimonio: autoregolamentazione collettiva, conoscenza e innovazione".

 
Modelli avanzati di governance del patrimonio: 
autoregolamentazione collettiva, conoscenza e innovazione
 
PROGRAMMA
 
Saluti:
Luca Remmert, Presidente, Compagnia di San Paolo
Massimo Lapucci, Segretario generale, Fondazione CRT
 
Moderatore: Fabio Donato, Università di Ferrara, ENCATC board member
 
Fabio Renzi, Segretario generale, Fondazione Symbola 
Gerry Salole, Global Fund for Community Foundations and the European Foundations 
Centre
Philippe Pypaert, programme specialist, Ufficio UNESCO di Venezia
Valérie Marie d’Avigneau, Commissione Europea, DG Mercato Interno
 
Dibattito – Breve discussione tra i relatori, cui faranno seguito gli interventi del pubblico e infine le repliche dei relatori.

Il patrimonio immateriale e le conoscenze tacite sono elementi essenziali per la produzione di oggetti culturali come prodotti d’artigianato, design, moda, prodotti enogastronomici, strettamente connessi a valori identitari e all’immagine e il marketing dei luoghi. Modelli avanzati di governance per queste risorse culturali sono stati sviluppati anche in Italia. Le industrie culturali e creative hanno qui basato i loro modelli di business su sistemi collettivi di protezione della qualità della produzione e dei diritti di proprietà intellettuale. In questo modello i marchi collettivi vengono adoperati non solo per assicurare la protezione da riproduzioni non autorizzate, ma anche per stimolare gli investimenti e mantenere alto il livello di qualità del prodotto. Nella produzione alimentare la regolamentazione collettiva autonoma è stata decisiva sin dai primi tempi per la qualità e la riconoscibilità dei prodotti. Tuttavia, il patrimonio immateriale come bene comune, condiviso da una comunità,risente anche del rischio di deteriorarsi o esaurirsi se i membri della comunità non si prendono cura del suo mantenimento e trasmissione alle generazioni successive, e adattano le conoscenze e le espressioni culturali ai cambiamenti introdotti dal progresso tecnologico anche con l’ausilio della ricerca e dell’innovazione. Per esempio, sebbene la gastronomia, il design e i prodotti della moda si basino fortemente sulla cultura materiale e sul capitale culturale di un luogo, la ricerca e l’innovazione vi svolgono oggi un ruolo chiave.
Fondamentale in questa sessione è perciò capire e discutere come i modelli di governance possano facilitare la valorizzazione e l’evoluzione sostenibile del patrimonio immateriale e delle espressioni culturali materiali delle comunità. 
 
Questa sessione esaminerà le questioni seguenti: 
3.1 come può avere successo l’autoregolamentazione collettiva dei prodotti basati sul patrimonio immateriale?
3.2 come può una governance multilivello e multi – stakeholder supportare e integrare un tale modello, ottimizzando il suo potenziale per il benessere economico e sociale?
3.3 come possono ricerca e innovazione trasformare competenze e abilità tradizionali
rafforzando i legami tra le generazioni?

 

Scarica il programma completo nell’Area Download.

Per maggiori informazioni:

http://italia2014.eu/it/news/post/reggia-di-venaria-conf-patrimonio