Milano, 5 novembre 2013
In occasione della presentazione del Rapporto GreenItaly 2013, di Symbola e Unioncamere, è stato reso pubblico l’aggiornamento dello studio "Riciclo Ecoefficiente", condotto dall’Istituto Ambiente Italia, che conferma l’Italia leader in Europa per il recupero industriale dei materiali, seconda solo alla Germania.
Nel corso dell’incontro, dedicato al ruolo della green economy nello sviluppo economico del Paese, è stata analizzata anche l’importanza – economica ed occupazionale – del recupero e del riciclo dei rifiuti e di come l’Italia abbia conquistato una posizione di leadership in questo settore a livello europeo. Sul totale dei rifiuti dell’Unione Europea, infatti, l’Italia si attesta come il secondo paese per valore assoluto di recupero: sono ben 37 milioni le tonnellate di rifiuti effettivamente recuperati nel nostro Paese, poco meno di quanto avviene in Germania e ben superiori paesi come Francia e Gran Bretagna.
“Come dimostrano anche i dati di GreenItaly 2013 – commenta Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola -, la produzione dei rifiuti in relazione alla ricchezza prodotta ha subito una contrazione evidente nel nostro Paese: – 13,6%, a fronte del -2,7% dell’insieme dei Paesi dell’Unione Europea, scendendo a 41 tonnellate per milione di euro contro le 64,9 della Germania, le 65,5 del Regno unito, le 92,6 della Francia. Si tratta di un risultato importante, che ci deve spingere a fare meglio. Oltre al vantaggio del recupero dei materiali, l’utilizzo di materia prima seconda consente al nostro Paese di risparmiare circa 15 milioni di tep di energia primaria. Della corretta gestione del ciclo dei rifiuti e del riuso dei materiali si possono avvantaggiare intere filiere di settore e proprio dal riciclo delle materie prime seconde può derivare un pezzo importante della nostra green economy. Un’economia che guarda al futuro ed è competitiva proprio perché scommette su ambiente e qualità e che va sostenuta”.
“Dopo la siderurgia, l’industria cartaria risulta essere il comparto che impiega in valore assoluto il maggior quantitativo di materia prima seconda (oltre 5 milioni di tonnellate). Priva di cicli integrati e di produzione di pasta di cellulosa, infatti, l’industria cartaria italiana dipende strutturalmente dai maceri per soddisfare il proprio fabbisogno.” ha sottolineato Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco – Consorzio per Recupero e Riciclo di Carta e Cartone. “Grazie allo sviluppo nazionale delle raccolte differenziate urbane (+ 86% in dieci anni) e alle attività di raccolta e recupero di carta e cartone gestite da Comieco, l’Italia ha potuto affrancarsi dall’importazione di macero dall’estero arrivando nel contempo ad esportare, nel 2012, circa 2 milioni di tonnellate di materiale”.
Lo studio mette in evidenza soprattutto i benefici ambientali dei processi di riciclo che hanno effetti che vanno ben oltre la sola riduzione della quantità dei rifiuti smaltiti. Attraverso i processi di riciclo si evitano – in misura maggiore o minore a seconda dei materiali – i consumi di risorse e le emissioni connesse alle fasi di estrazione e di lavorazione delle materie.
Ufficio stampa Symbola
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