DAGLI APPENNINI ALLE PIRAMIDI

cinque anni nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

di

Walter Mazzitti

Roma, mercoledì 12 ottobre 2016, ore 16,30

Sala Polifunzionale della

Presidenza del Consiglio dei Ministri

via S. Maria in Via, 37b

interverranno

Antonella Manzione

Capo del Dipartimento per gli Affari Giuridici

e Legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Raffaele Tiscar

V. Segretario Generale della Presidenza

del Consiglio dei Ministri

Ermete Realacci

Presidente della VIII Commissione Ambiente,

territorio e lavori pubblici

della Camera dei Deputati

Fabio Renzi

Segretario Generale della Fondazione Symbola

Fondazione delle qualità italiane

Walter Mazzitti

coordina

Antonio Cianciullo

Giornalista

Per motivi organizzativi si prega di comunicare la propria partecipazione

non oltre lunedì 10 ottobre al seguente indirizzo
[email protected]

La presentazione del libro di Walter Mazzitti si inserisce opportunamente nell’ambito dei lavori dei tavoli aperti presso la Presidenza del Consiglio sui temi dello sviluppo sostenibile, delle politiche energetiche e dell’economia circolare.

Tra il 2002 e il 2007 il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, con le sue visioni e innovazioni, è stato un riferimento per il sistema dei Parchi italiani e per l’Appennino. Alcuni dei modelli gestionali sperimentati al suo interno, una delle aree protette più importanti ed estese d’Europa, hanno favorito l’attivazione di virtuose dinamiche d’innovazione sociale ed economica, con risultati significativi, specie nelle aree marginali e degradate dell’Appennino centrale. E’ il caso del recupero dei borghi montani, Santo Stefano di Sessanio in particolare, il cui modello risulta tuttora di grande attualità e oltretutto replicabile nella futura ricostruzione del patrimonio edilizio storico danneggiato dal recente sisma che ha colpito l’Italia centrale. La strategia di valorizzazione del Gran Sasso d’Italia, la realizzazione ad Amatrice del primo Polo in Italia per il recupero, la qualità e la valorizzazione della tipicità dei prodotti e il sostegno alla crescita di aziende di settore, il riutilizzo delle case cantoniere per fini turistici a supporto di un’Ippovia di 460 chilometri, la più lunga d’Europa, sono alcuni esempi di una gestione intelligente e virtuosa del territorio che offrono, attraverso il racconto dell’autore, interessanti spunti di riflessione per il rilancio dello straordinario patrimonio naturale del nostro Paese e in particolare dell’Appennino.

Grazie alla sua innovativa azione, nel 2005 il Parco fu invitato a far parte dei promotori della Fondazione Symbola e il borgo di S. Stefano di Sessanio fu scelto per la presentazione alla Stampa Estera della campagna nazionale “PiccolagrandeItalia” dalla quale è nata la legge per la valorizzazione dei piccoli Comuni che lo scorso 28 settembre è stata approvata all’unanimità dalla Camera dei Deputati.

Il titolo del libro, “dagli Appennini alle Piramidi”, trova ragione in una straordinaria impresa compiuta dal Parco in terra d’Egitto, con la realizzazione, su incarico del Ministero dell’Ambiente e della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero per gli Affari Esteri, di un’area protetta, unica al mondo, per la protezione e la valorizzazione di alcune centinaia di balene fossili risalenti a 40 milioni di anni fa, dichiarata, nel 2006 dall’UNESCO, patrimonio naturale dell’Umanità.