La Piano Paradiso di Peppe Zullo, il cuoco-contadino che a maggio ha rappresentato la cucina pugliese all’Expo di Milano, è entrata a far parte di Symbola, Fondazione per le Qualità Italiane presieduta da Ermete Realacci.
Fondazione Symbola, dal 2005, promuove un modello di sviluppo orientato alle eccellenze in cui si fondono tradizione e innovazione, sostenibilità ambientale e valorizzazione del capitale umano.
 
"E’ un onore", ha dichiarato Peppe Zullo che ha aggiunto: "Per la mia azienda si tratta di un approdo naturale, visto il percorso intrapreso fin dall’inizio". L’azienda del cuoco-contadino si trova a Orsara di Puglia, nella tenuta di Villa Jamele, struttura riconosciuta tra le migliori 20 d’Italia con il riconoscimento de "La Fabbrica del Paesaggio" (premio ideato dalla Federazione Italiana dei Club e Centri Unesco). Il riconoscimento è stato assegnato a Peppe Zullo "per aver mirabilmente costruito, con Villa Jamele, un’azienda a bassissimo impatto ambientale, senza mai tralasciare l’obiettivo di proporre un’alimentazione all’insegna della genuinità con prodotti della filiera enogastronomica a km zero".
 
La tenuta è stata recensita dalla rivista "Solare Business" come una delle migliori strutture ecosostenibili per la ristorazione. "Energia pulita per il ristorante bio": è questo il titolo che il periodico ha dedicato alla tenuta del "cuoco-contadino". Nell’articolo pubblicato da "Solare Business" si legge che "Villa Jamele si caratterizza per un mix armonico di tradizione e innovazione, a partire dalla cucina del suo fondatore, Peppe Zullo, per arrivare ai criteri che hanno improntato la ristrutturazione dello stabile ottocentesco e la realizzazione delle moderne sale ricevimenti, progettate per rispondere al principio dell’efficienza energetica".
 
Il sodalizio tra Symbola e Peppe Zullo, dunque, si fonda su valori e visioni comuni. "L’azienda di Peppe Zullo – chiosa il Segretario generale della Fondazione Symbola, Fabio Renzi – rappresenta un caso paradigmatico di made in Italy legato al territorio e improntato alla qualità, all’innovazione nel rispetto della tradizione, all’efficienza e alla sostenibilità. E dimostra che questa è la via da percorrere, tanto in agricoltura quanto nel resto dell’economia, per metterci la crisi alle spalle avendo come bussola una prospettiva di sviluppo sostenibile".