«Con la cultura non si mangia». Che l’abbia detta un politico, un economista, o che sia frutto del pensiero comune, ormai importa poco. Anche perché, quando parliamo di cultura (così, ci liberiamo subito di un equivoco di fondo, ndr), non ci riferiamo soltanto al patrimonio culturale – zone archeologiche, musei, chiese, teatri, e soprattutto siti Unesco (dei quali l’Italia possiede il primato mondiale) – ma a tutto ciò che il patrimonio riesce a smuovere, stimolando e coinvolgendo, una sorta di indotto del pensiero. L’ultimo rapporto «Io sono cultura – L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi», presentato a Milano, nella sede del Touring Club Italiano, dalla Fondazione Symbola, in collaborazione con Fondazione Cariplo, e Unioncamere, sconfessa alla grande il virgolettato iniziale.