Mancano pochi gironi alla settimana di sciopero internazionale per il clima, dal 20 al 27 settembre, e dal mondo ambientalista italiano arriva un appello alle istituzioni e ai cittadini: “Battiamoci per almeno il 55% di riduzione delle emissioni dei gas serra entro il 2030”. È l’appello lanciato da un gruppo di scienziati, accademici, affinché tutti i cittadini si mobilitino “contro il riscaldamento globale, la più grande minaccia di questo secolo”. Tra i promotori dell’appello ci sono Massimo Scalia del Cirps, Aurelio Angelini, presidente Cnesa2030-Unesco, Ermete Realacci presidente di Symbola, Gianni Silvestrini, direttore scientifico Kyoto club. I firmatari propongono una legge d’iniziativa popolare che assuma “la riduzione delle emissioni di CO2, prevedendo a tal fine un fondo speciale per realizzarlo. Un fondo da finanziare da subito con l’abolizione degli incentivi di cui ancora fruiscono, direttamente o indirettamente, i combustibili fossili; e prevedendo per il seguito l’istituzione di una carbon tax”.