«II Veneto è la seconda regione d’Italia, dopo la Lombardia, per eco-investimenti delle aziende in prodotti e tecnologie green in senso stretto: 42,9 milioni di euro tra 2015 e 2018. Venete anche 4 delle 5 province top: dopo Milano, a Treviso il 33,2% di aziende realizza investimenti di questo tipo, a Verona il 32,4%, a Venezia il 30,6%, a Vicenza il 30,4%». Da questi dati, fonte la fondazione Symbola di cui è segretario generale, è partito ieri l’intervento di Fabio Renzi. Uno dei molti interventi in scaletta al forum «La sfida della sostenibilità Le opportunità dell’economia circolare», nella sede di UniCredit a Verona, buono per tracciare uno stato dell’arte, sul tema, a livello regionale. Secondo Stefano Micelli, docente a Ca’ Foscari e presidente dell’advisory board Nord Est di UniCredit, «in Veneto il tema, più che dall’alto, è sentito come esigenza a partire dal basso, ossia dalle aziende», e il motivo è che «rendere l’azienda sostenibile permette di cogliere nuove opportunità di crescita». Gli esempi virtuosi di quel «basso vivace» di cui parla Micelli? Ecco Massimo Neresini, Ad di Sicit, l’azienda vicentina che trasforma i residui di lavorazione della concia delle pelli in idrolizzati proteici utilizzati anche in agricoltura: «Nasciamo nel ‘6o e già all’epoca prendevamo i residui dell’industria conciaria per riciclarli».