Dalla farmacia come luogo di compravendita di medicinali alla farmacia come presidio socio-sanitario che si occupa a largo raggio della salute delle persone: questa la metamorfosi delle Farmacie Fiorentine. Le Farmacie Comunali Firenze sono
al fianco dei cittadini fin dal 1952, e dal 2016 aderiscono al network Apoteca Natura, di proprietà del Gruppo Aboca, una rete internazionale di oltre 900 farmacie impegnata ad ascoltare e guidare le persone nel proprio percorso di salute consapevole. La recente trasformazione in Società Benefit (ovvero in società che ha l’esplicita volontà di creare impatto positivo sulla società e sull’ambiente) rende oggi ancora più concreto l’obiettivo di realizzare un’evoluzione nel modo di fare e di essere una farmacia.

Nella visione di Farmacie Fiorentine, fare impresa non può prescindere dallo svolgimento di una funzione economico-sociale e dal perseguimento del bene comune; questi valori, questo è l’aspetto interessante, sono anche la chiave del successo.
Ogni giorno, oltre 150 persone si impegnano per migliorare la salute dei cittadini, in collaborazione con il Comune di Firenze con cui vengono condivisi programmi di supporto socio-sanitario. Tutti possono usufruire dei servizi offerti: un servizio
di interpretariato multilingue presso la Farmacia Santa Maria Novella, con la presenza di mediatori culturali, fornisce un supporto mirato ai principali gruppi etnici presenti in città.

Una delle domande chiave all’avvio del progetto è stata: quali servizi può fornire la farmacia oltre a quelli tradizionali erogati dal Servizio Sanitario Nazionale? Le risposte sono state molteplici, ed oggi, in tutta la rete delle farmacie si possono, ad esempio, prenotare esami a cui sottoporsi direttamente in farmacia attraverso il Cup, si può usufruire di servizi di auto-diagnosi, si può effettuare la misurazione del colesterolo e della glicemia, è attivo il trasporto dei farmaci a domicilio.

La formazione dei farmacisti è stata un passo importante, affinché il ruolo del farmacista potesse diventare complementare a quello del medico, senza sostituirvisi. Dallo studio della patologia all’approfondimento dei prodotti più adatti, il farmacista viene dotato di competenze che possono aiutare a risolvere il problema di salute delle persone che vanno in farmacia.

La salute, inoltre, viene messa in relazione con altri fattori, come l’ambiente, l’inquinamento, il cambiamento climatico, l’alimentazione, l’attività fisica e anche le relazioni sociali. Si realizza, dunque, il passaggio mentale e pratico dall’utilizzatore
di farmaci alla persona nella sua totalità. Anche il modello di business risulta migliorato: non si tratta più di vendere per creare valore, ma di creare valore per vendere. Questo nuovo modello di farmacia permette dunque di superare il trade-off tra l’essere un operatore sanitario e l’essere un commerciante.

Le reazioni sono state positive sia da parte dei farmacisti, i quali hanno capito che grazie alla valorizzazione delle loro professionalità si può creare una redditività più equa e più giusta, sia da parte dei cittadini, seppur con un periodo di tempo più lungo per capire le novità. Invece di puntare su campagne aggressive di marketing per vendere, Farmacie Fiorentine si è orientata su una strategia basata su stili di vita e prevenzione: una scelta vincente, che fino ad oggi ha portato migliaia di persone in più in farmacia, soddisfacendo un bisogno latente. Sono state organizzate anche delle vere e proprie passeggiate della salute, con un riscontro straordinario in termini di partecipazione.

Si sono ampliati gli orari di apertura delle farmacie, ed oggi a Firenze ci sono tre farmacie aperte 24 ore su 24, tutti i giorni. Anche la struttura stessa della farmacia è cambiata: il banco dei farmacisti si trova al centro, le casse sono state separate dal banco, con i prodotti collocati sul perimetro e aggregati non su base merceologica ma in base ai bisogni reali; in questo modo si pone al centro la relazione tra il farmacista e il cittadino-cliente.

Quello di Farmacie Fiorentine è dunque un esempio importante di attenzione alle persone e al territorio locale, con profittabilità a livello economico. Alda Merini scriveva “Anche se la finestra è la stessa, non tutti quelli che vi si affacciano vedono le stesse cose: la veduta dipende dallo sguardo”. Il gruppo Aboca ha visto una novità che era sotto gli occhi di tutti, ma che nessuno aveva saputo organizzare creando valore economico e sociale.