Il rapporto Symbola, presentato davanti al ministro Franceschini, valuta anche la creatività applicata alll’industria e lì siamo primi. Secondi per occupazione del settore.
Ohibò, l’avreste mai pensata una classifica in cui Milano capitale dell’industria culturale, dell’editoria, della lirica, del teatro, avesse alla calcagna proprio Arezzo? E l’avreste mai immaginata una graduatoria in cui Firenze, la splendida Firenze letteralmente invasa dai turisti, con i suoi capolavori d’arte, stesse alle spalle dei Botoli Ringhiosi di Dante? Andate a leggervi allora il rapporto Symbola, presentato appunto a Milano lunedì, alla presenza del ministro dei beni culturali Dario Franceschini. Come a dire che non è esattamente l’ultimo degli studi, quelli che si liquidano con un’alzata di spalle e un mezzo sorriso di compatimento. Milano capitale della cultura, titolano i lanci di agenzia, e non sorprende, così come non sorprendono il secondo posto di Roma e il terzo di Torino. Appena più clamorosa la quarta piazza di Siena, che bene o male è una grande meta turistica. Ma il quinto di Arezzo, della quale lamentiamo sempre le lacune culturali? Bè, l’inghippo nel rapporto Symbola, l’associazione guidata dall’ex presidente di Legambiente Ermete Realacci, che ha lavorato spalla a spalla con Unioncamere, c’è eccome, ma va tutto a nostro vantaggio.