Uno studio congiunto per ridurre ancora l’uso di fitosanitari, migliorare l’efficienza delle risorse idriche e dell’energia e non solo
Il futuro, ora più che mai, tutto passerà dalla salubrità dell’ambiente, della vita e anche dei processi e dei luoghi produttivi. Lo sa bene il mondo del vino, da sempre avanguardia in questo senso, lo sanno bene alcuni dei suoi territori più rappresentativi. Come quello patrimonio Unesco delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Dove Consorzio del Prosecco Superiore Docg e Comuni hanno già, da tempo, deciso di vietare l’utilizzo di glifosato ed altri pesticidi. E che guarda oltre, insieme alla Fondazione Symbola per le Qualità e le Eccellenze Italiane, con uno studio “finalizzato a mappare le principali soluzioni tecnologiche disponibili sul mercato per migliorare prodotti e processi produttivi della filiera vitivinicola nel segno della sostenibilità e quindi della qualità”. Lo studio indaga cinque dimensioni della sostenibilità: la riduzione dell’uso dei prodotti fitosanitari, l’uso razionale delle risorse idriche nel processo vitivinicolo, la protezione delle caratteristiche chimico-fisiche del terreno, la riduzione di emissioni gas climalteranti e promozione di misure di efficienza energetica e di produzione di energia da fonti rinnovabili nel processo vitivinicolo, fino al recupero e riciclo dei materiali/scarti di produzione e promozione di packaging eco-compatibili. Un patrimonio informativo a disposizione del settore vitivinicolo made in Italy, a partire dal Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg e della Fondazione Symbola, con la collaborazione di esperti (tra i quali anche il direttore WineNews Alessandro Regoli), che ha individuato, in questo lavoro, le linee strategiche per un piano organico della sostenibilità. Un percorso che andrà a rafforzare le azioni già messe in campo dal Consorzio, tra i primi al mondo ad aver approvato ad esempio un provvedimento che prevede da quest’anno il divieto assoluto all’uso di erbicidi contenenti glifosate, facendo diventare così l’intera area della denominazione il più vasto territorio viticolo d’Europa libero da glifosate. Sostenibilità ma anche bellezza e difesa del paesaggio. Il Consorzio, infatti, oltre a tante azioni e sperimentazioni messe in campo, è stato capofila dell’Associazione che ha portato le Colline del Prosecco ad entrare nel 2019 nella lista del patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Un traguardo importante che impone all’intera area produttiva scelte sempre più rigorose e rispettose dell’ambiente e del paesaggio.