La mano di Adamo protesa verso quella di Dio nella volta della Cappella Sistina è una delle immagini più forti prodotte dalla creatività umana. Da creatività e competenza nasce anche ADAM’S Hand (A Dialogic, Adaptive, Modular, Sensitive Hand), protesi di mano realizzata a Lecce da 13 giovani che hanno abbracciato con passione l’idea di Giovanni Zappatore, ingegnere meccanico con il sogno di trasformare la sua tesi in realtà.

Un finanziamento della Regione Puglia ha permesso loro di dare vita a BionIT Labs e ad ADAM’S Hand, protesi mioelettrica che sfrutta gli impulsi dei muscoli residui del braccio per aprire e chiudere le dita, mosse da un unico motore. I sensori nella protesi rilevano la contrazione muscolare e un algoritmo la decodifica per trasformarla in movimento, “imparando” le caratteristiche dell’utilizzatore. Le dita si adattano alla forma dell’oggetto che afferrano e sono stampate in 3D. Questo le rende leggere, robuste e personalizzate, riducendo anche i costi.

Mentre l’Ufficio Brevetti Europeo valuta positivamente la richiesta di brevetto internazionale e l’azienda porta a termine una campagna di crowdfunding, il team – vincitore di vari premi tra cui il Seal of Excellence della Commissione Europea – pensa agli sviluppi futuri del prototipo, con l’integrazione nella protesi di una connessione che permetta ai tecnici di intervenire sul dispositivo anche a distanza.