Il nuovo Protocollo Viticolo punta sulla lotta integrata, più avvertenze per l’uso dei fitofarmaci

Male, il mercato delle bollicine, nel consumo tradizionale: bar, ristoranti, enoteche. Bene (più 5% in marzo) nella grande distribuzione e anche nelle vendite on line. L’export? Tiene in qualche nicchia, altrimenti è sotto. Ma – rassicura Innocente Nardi, presidente del Consorzio Prosecco Superiore Docg Conegliano Valdobbiadene – è ancora presto per dire se, nonostante la riserva, bisognerà ricorrere alla ‘vendemmia verde’, lasciando una parte delle uve sulle viti. Di sicuro, invece, non ci sarà distillazione dei depositi in cantina, come avviene per altri vini. Nardi lo ha detto presentando il Protocollo Viticolo 2020, che tratta della sostenibilità chimica del Prosecco.

Il ruolo di Nardi
E alla domanda dei giornalisti in videoconferenza sulla conclusione del suo mandato e l’elezione della nuova assemblea consortile, ha risposto rimandando l’appuntamento a fine emergenza, quindi ai primi di giugno. A Consorzio fine mese, invece, il Consorzio presenterà con Symbola nuovo rapporto, sulla sostenbilità ambientale, da cui potrebbe scaturire la strategia del Consorzio stesso per tranquillizzare le comunità sempre più in fibrillazioni per i trattamenti dei vigneti, e in particolare gli ambientalisti.

Regole per i fitofarmaci
Nel rapporto presentato ieri, ad esempio, sono stati illustrati i cartelli che ogni ditta deve esporre prima dell’uso dei fitofarmaci nei propri campi, in modo da tenere lontano le persone. Campi che una volta trattati restano inaccessibili per altre 48 ore, per consentire il completo decadimento delle sostanze chimiche. «Siamo giunti quest’anno alla decima edizione del Protocollo Viticolo, dopo i numerosi traguardi raggiunti, l’ultimo assolutamente innovativo, il divieto del glifosate, procede sempre più convintamente lungo la strada della lotta integrata – ha spiegato Nardi – il Consorzio si è strutturato nel corso degli ultimi dieci anni per poter analizzare le diverse situazioni in campo con strumentazioni tecniche evolute e adeguate al territorio, inoltre, grazie ai professionisti che compongono lo staff tecnico, siamo in grado di supportare sempre più efficacemente i soci nella gestione dei vigneti». Come è stato spiegato dai tecnici che hanno illustrato il rapporto, Luca Dal Bianco e Leone Braggio, sarà ora più facile rintracciare nel testo le molecole presenti nei prodotti in vendita e quindi approfondirne l’impatto; inoltre sarà possibile consultare articoli di approfondimento sui temi più sentiti in ambito di difesa delle piante da alcune malattie e insetti, che nella Denominazione sono particolarmente insidiosi (es: Mal dell’esca, flavescenza dorata, cocciniglia). Infine, si insiste maggiormente per l’adozione di metodi di gestione più compatibili con la salubrità del vigneto, come la confusione sessuale e l’introduzione di insetti predatori.

Il “no” al glifosate
Dopo il divieto dell’uso di glifosate, attivo dallo scorso anno grazie alla sinergia con i Comuni della Denominazione, il Conegliano Valdobbiadene è la più estesa zona di Europa a rinunciare all’erbicida. L’obiettivo del Protocollo Viticolo è quello di eliminare progressivamente pratiche e molecole considerate troppo impattanti per l’ambiente – ancorchè consentite dalla norme italiane ed europee – e per contro promuovere forme di agricoltura meno invasive possibili anticipando di diversi anni il percorso virtuoso verso la sostenibilità. Risale al 2013 l’esclusione di tutte le formulazioni contenenti prodotti a base di Folpet, Mancozeb, Dithianon, e diverse altre sostanze che la legge avrebbe consentito di utilizzare, come accaduto successivamente nel 2016.