Dal tessuto al taglio, dalla cucitura fino alla fornitura al personale medico di tute, cuffie, camici. Tante piccole e medie imprese specializzate nell’alta moda hanno deciso di unirsi per affrontare l’emergenza. Siamo nello storico distretto di Carpi, in provincia di Modena.
Già nel XVI secolo, in questa zona, si praticava la lavorazione di sottili listelli ricavati dai tronchi di salice e pioppo per la produzione di cappelli e borse.
Nel dopoguerra, il passaggio alla confezione di tessuti e alla lavorazione della maglia, basata prevalentemente sul lavoro a domicilio, permise il fiorire di una rete di piccole imprese fortemente interconnesse e specializzate nelle diverse fasi del ciclo produttivo. Da questo distretto, entrato più volte in crisi negli ultimi anni, la Regione Emilia Romagna sta attingendo le competenze per costruire una filiera locale autosufficiente per la produzione di mascherine, camici e cuffie. Per accelerare il processo, perché c’è poco tempo, la Regione ha messo a disposizione delle imprese le competenze dell’Università di Bologna e del Tecnopolo di Mirandola per testare e dichiarare la conformità di mascherine chirurgiche agli standard.
Una esperienza che ci insegna come esistano settori strategici in Italia, che devono essere protetti.
Un bel esempio di sistema che potrebbe essere preso a modello da tanti altri territori.