Quando alla fine dell’Ottocento nacque l’automobile, non si fece altro che partire da quello che si conosceva, la carrozza, e sostituire il cavallo coi cavalli vapore. Oggi è lo stesso: le auto elettriche in circolazione non sono altro che modelli endotermici adattati all’elettrico. Solo in futuro misureremo come cambierà il concetto stesso di automobile. Tra chi immagina questo futuro c’è Dallara, che da Varano de’ Melegari (PR) è uno dei campioni mondiali in progettazione, produzione e sviluppo di vetture da competizione (col monopolio, ad esempio, di tutte le scocche dei bolidi della Formula 2, della IndyCar americana e di molte formule minori). E lo fa da un osservatorio d’eccezione: è infatti il progettista e costruttore delle scocche delle auto della Formula E, il campionato mondiale delle auto elettriche. Di fatto un laboratorio per l’auto del futuro. Per queste auto Dallara ha dovuto infatti rispettare un rigidissimo disciplinare: i telai ed il “Battery Box” devono essere leggeri, schermati alle radiofrequenze, inattaccabili all’acido, resistenti al fuoco, imperforabili. Dallara ha così realizzato una scocca in fibra di carbonio robusta, compatta e insieme molto leggera, più sicura in caso di incidente (maggiore capacità di assorbimento dell’urto rispetto ad acciaio e alluminio) e più efficiente nelle frenate di emergenza. E già i manager parlano di portare queste innovazioni fuori dalle piste.