Mario Pomilio, raccontando l’Abruzzo, ricorda l’espressione di Boccaccio “più in là che Abruzzi”, utilizzata per dare il senso di “lontano, dell’appartato, del favoloso”.
Questi luoghi misteriosi e a tratti onirici vivono ancora, e sono visitabili percorrendo il cammino Viaggio nella Storia d’Abruzzo.
Si tratta di un percorso unico composto da cinque diversi itinerari, che tocca non solo città come L’Aquila e Sulmona, ma soprattutto alcuni tra i più bei borghi del Paese.
Il cammino si sviluppa interamente in Abruzzo e dal capoluogo arriva fino a Scanno, in un tragitto lungo 330 km ed esteso per quasi 2000 km2, incrociando 41 piccoli comuni sui 45 totali che attraversa.
Partendo dal sito archeologico di Aminterum, antica città italica che ha dato i natali a Sallustio, si incontra prima L’Aquila e poi – una volta superata la Basilica di Collemaggio (luogo di sepoltura di Celestino V e simbolo della città) e dopo una deviazione all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso – si raggiunge Capestrano, località segnata dalla casa e dal convento di San Giovanni, il “Solider Saint” che su richiesta del Papa radunò decine di migliaia di uomini nella crociata contro l’Impero Ottomano. In questa cittadina venne realizzata una delle opere più importanti dell’arte italica: il Guerriero di Capestrano, attualmente conservato al Museo Archeologico Nazionale di Chieti.
Continuando si arriva a Popoli, dove è possibile scoprire le origini del primo modello di Vespa, realizzato dalla matita di Corradino D’Ascanio.
A Fossa invece si può visitare una necropoli utilizzata per circa un millennio: dalla prima Età del Ferro fino al I secolo a.C.. Superato il ponte romano sul fiume Aterno, che fece costruire l’imperatore Claudio, si raggiungono i Morroni: due torri funebri site a Corfino, a pochi passi dal Complesso monumentale della Cattedrale di San Pelino. Altro luogo di culto suggestivo è la Chiesa della Madonna sul lago, una piccola parrocchia che si affaccia su uno specchio d’acqua presso Santo Stefano di Sessanio, paese che conta poco più di 100 abitanti.
Una delle vedute più incredibili offerta dal cammino è il Borgo di Castrovalva, ad Anversa degli Abruzzi: conta 9 abitanti ed è a strapiombo sulle rocce, a 820 m s.l.m.. Poco distante da qui, a Introdacqua, è visibile il campanile seicentesco simbolo non solo del borgo, ma anche di resistenza, dato che è sopravvissuto a ben cinque terremoti.
Il percorso termina nella “città dei fotografi”, ovvero Scanno, così denominata grazie all’affluenza di fotografi internazionali come Henri Cartier-Bresson e Mario Giacomelli, autore de “il bambino di Scanno”, scatto in esposizione al MoMA di New York.
Se non bastasse la bellezza di questo susseguirsi di chiese, borghi e castelli, il valore del cammino aumenta considerando le tantissime tappe naturalistiche, come le Grotte di Stiffe (nate circa 600.000 anni fa hanno un tratto turistico di 700 metri e sono ancora in gran parte inesplorate), la Riserva Naturale Sorgenti del Pescara (una delle aree protette più antiche d’Abruzzo), il Lago di Capo d’Acqua (nelle cui profondità si trovano due mulini medievali e un colorificio), la Grotta delle Marmitte di Ofena (luogo di culto per più di 4000 anni, presenta sul fondo e sulle pareti 48 cavità rocciose che, viste da lontano, danno alla grotta la sinistra forma di un enorme teschio) e il Lago di Scanno, conosciuto come meta romantica per la sua particolare conformazione che ricorda un cuore.
Questo contributo fa parte della rubrica Cammini d’Italia, parte del rapporto Piccoli Comuni e Cammini d’Italia, realizzato da Fondazione Symbola e Fondazione IFEL.
Progetto grafico a cura di Bianco Tangerine.