Cammino che si svolge interamente in Calabria, il Sentiero del Brigante unisce il Parco Nazionale dell’Aspromonte al Parco Regionale delle Serre, seguendo i sentieri montani per secoli battuti dai briganti, che tra i fitti boschi dell’Appennino Calabro trovavano un facile nascondiglio.
Figure controverse, i briganti non erano visti esclusivamente come personaggi negativi dalle popolazioni locali, che talvolta li reputavano dei benefattori e dei giustizieri, proteggendoli nelle loro fughe.
Lungo 120 km, il cammino parte dal comune di Santo Stefano in Aspromonte, e termina a Stilo o a Serra San Bruno, presentando dunque una biforcazione nell’ultimo tratto del percorso. Data la natura montana del tragitto, che si svolge lontano da grandi centri urbani, ben 23 comuni sul totale dei 27 attraversati hanno una popolazione al di sotto delle 5000 unità.
Si parte da Gambarie, in provincia di Reggio Calabria, località sciistica le cui piste offrono una spettacolare vista sulla stretto di Messina e sulle Isole Eolie. Si prosegue poi addentrandosi nel Parco Nazionale dell’Aspromonte, dove si possono incontrare mammiferi come lupi, ghiri e cinghiali, e rettili come la salamandra e la biscia d’acqua. Arrivati a Cosoleto si prosegue camminando al confine tra i comuni di Delianuova e San Luca, dove sorge il Santuario della Madonna di Polsi, nel luogo in cui, secondo la leggenda, nell’XI secolo un pastore, mentre cercava un toro smarrito, ritrovò l’animale intento a dissotterrare un crocifisso.
Quando vide la scena, al pastore comparve la Madonna, che chiese di edificare un santuario in quel luogo.
Raggiunto il bosco del monte di Trepitò (1016 m s.l.m.), nei pressi dell’omonimo paese, si continua attraversando il territorio di Ciminà, dove si produce un caciocavallo presidio Slow Food, riconoscibile perché al posto della classica testina singola, ne presenta due. Si arriva quindi al Passo del Mercante, importante via di comunicazione tra i due versanti dell’Aspromonte, lasciando il Parco presso il Passo della Limina, nel comune di Mammola, che ospita il MUSABA (Parco Museo di Santa Barbara), dove sono esposte una serie di sculture di arte moderna e contemporanea tra gli uliveti del Monastero di Santa Barbara, oggi in rovina.
Dopo un breve tratto nel territorio di Grotteria, dove si trovano necropoli greche e romane, si supera il fiume Allaro e si raggiunge Mongiana (VV), entrando nel Parco Regionale delle Serre.
Nel paese si possono osservare due notevoli siti di archeologia industriale: la Fabbrica d’armi di Mongiana, una delle più importanti armerie del Regno delle Due Sicilie, e il Museo delle Reali Ferriere Borboniche, oggi parte dell’Ecomuseo delle Ferriere e Fonderie di Calabria.
La zona delle Serre, grazie all’abbondanza di legname e acqua, fu infatti un importante polo siderurgico. Da qui il cammino si biforca: scegliendo di recarsi a ovest si raggiunge Serra San Bruno, che durante l’occupazione francese offrì rifugio ai briganti, impegnati a combattere con le truppe napoleoniche. Se si sceglie di andare a est si passa per la Ferdinandea, una tenuta di 3600 ettari ricoperti di faggi e abeti, inaugurata nel 1833 da Ferdinando II di Borbone, e si arriva a Stilo, inserita nel circuito “borghi più belli d’Italia”. Nel paese, che ha dato i natali al filosofo e religioso Tommaso Campanella, sorge la Cattolica di Stilo, chiesa bizantina del IX-X secolo con la caratteristica pianta a croce greca inscritta in un quadrato.
Questo contributo fa parte della rubrica Cammini d’Italia, parte del rapporto Piccoli Comuni e Cammini d’Italia, realizzato da Fondazione Symbola e Fondazione IFEL.
Progetto grafico a cura di Bianco Tangerine.