L’onda verde degli ultimi anni, guidata dall’attivista svedese Greta Thunberg che ha urlato contro i leader del mondo la rabbia di una generazione che vuole lottare per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico, arriva anche nelle aziende con sempre più investimenti sull’economia circolare e la sostenibilità ambientale. Tanto da creare nuove figure professionali e fare in modo che la domanda di lavoro viri, per il 35%, sul tema «green». Come spiega l’11esimo rapporto GreenItaly di Symbola e Unioncamere, presentato ieri in streaming, secondo cui tra il 2020-2024 il 38% del fabbisogno delle professioni, richiederà proprio competenze di questo tipo. La fotografia scattata dal rapporto è quella di un Paese in cui ormai ben 432 mila imprese hanno investito negli ultimi cinque anni in prodotti e tecnologie «green». Cioè efficienza energetica, fonti rinnovabili, taglio dei consumi di acqua e rifiuti, riduzione di sostanze inquinanti. Investimenti che ovviamente sono accompagnati da una ricerca costante di competenze specializzate. «Nel 2018 il numero dei green jobs in Italia ha superato la soglia dei 3 milioni si legge nel rapporto 3.100.00o unità, il 113,4% del totale dell’occupazione complessiva. Un’occupazione specializzata che el 2018 è cresciuta rispetto al 2017 di oltre 100 mila unità, con un incremento del 3,4% rispetto al +0,5% delle altre figure professionali».
Ma la conferma della sensibilità al tema soprattutto da parte delle nuove generazioni arriva anche da un dato: tra le imprese guidate da under 35, il 47% ha fatto eco-investimenti, contro il 23% delle over 35. «Si coglie ha spiegato Ermete Realacci, presidente di Symbola una accelerazione verso il green del sistema imprenditoriale italiano. Un’occasione da non perdere per non compromettere il nostro futuro».