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Le imprese green sono più resilienti. Lo dice l’undicesimo Rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola e Unioncamere, che mette in luce come nel mese di ottobre 2020 tra le imprese che hanno effettuato investimenti per la sostenibilità il 16% è riuscito ad aumentare il proprio fatturato, contro il 9% delle imprese non green. Tutto questo in un periodo di pandemia. “Dobbiamo fare uno sforzo, che è uno sforzo micidiale perché l’attualità ci spinge altrove, cioè ci spinge semplicemente a farci carico dell’emergenza, ma dobbiamo fare uno sforzo per mantenere la bussola della qualità nel modo in cui facciamo riprendere le nostre economie.” Ciò non significa che la crisi non si sia fatta sentire, ma comunque in misura più contenuta. La quota di imprese manifatturiere, il cui fatturato è sceso nel 2020 di oltre il 15%, è l’8,2%, mentre è stata quasi il doppio, il 14,5 %, tra le imprese non eco investitrici. Il vantaggio competitivo delle imprese ecologiche si conferma, in un periodo così complesso, anche in termini occupazionali. Assume il 9% delle green contro il 7% delle altre e di export aumenta il 16% contro il 12%. In questi investimenti fanno la parte del leone l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili, insieme al taglio dei consumi di acqua e rifiuti. Seguono la riduzione delle sostanze inquinanti e l’aumento dell’utilizzo delle materie seconde. L’Italia, inoltre, è una superpotenza nell’economia circolare, ha la più alta percentuale del riciclo sulla totalità dei rifiuti, il 79%, il doppio rispetto alla media europea. “Quello che dimostra il Rapporto è che chi ha investito in quella direzione ne esce rafforzato. Per carità, non è il Paese dei campanelli, è sempre un confronto, è un conflitto, ci sono cose che cambiano, però esce rafforzato sia che sia una grande impresa sia che sia una piccola impresa.”.