È “chimico”qualsiasi composto naturale o artificiale, e proprio per questo motivo l’industria chimica ha più di altre la capacità di intervenire sulla natura delle sue produzioni per ridurne l’impatto sull’ambiente. Non a caso è il segmento industriale che più degli altri ha saputo tagliare in modo radicale l’effetto della sua attività.
Qualche numero a titolo indicativo: in 3o anni l’industria chimica italiana ha ridotto i gas serra di quasi il 6o% e ha migliorato l’efficienza energetica di oltre il 55%. Cioè ha anticipato e superato a passo di cavallo gli obiettivi sempre più rigorosi che nel tempo si è data l’Europa (il nuovo obiettivo Ue è arrivare al2 o3o con il -40% di emissioni serra e +32,5% di efficienza energetica). Davanti a un Recovery fund che esige scelte rapide che la burocrazia non riesce ancora a dare, le scelte verdi delle imprese sono un tema caldissimo: mentre a fine ottobre Symbola e Unioncamere harmo presentato il rapporto GreenItaly, oggi a Milano la Federchimica illustrerà la ventiseiesima edizione del rapporto Responsible Care e nella fiera Ecomondo di Rimini, per la prima volta in veste virtuale, la Fondatone per lo sviluppo sostenibile di Edo Ronchi convocherà gli stati generali della green economy.