L’esempio più eclatante è quello della basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila, seriamente danneggiata dal terremoto del 2009 e restaurata in due anni grazie a un lavoro coordinato dalla soprintendenza e svolto insieme a università e società pubbliche e private. Come Eni che ha finanziato i lavori e messo a disposizione i propri geologi e ingegneri e Fassa Bortolo che ha fornito materiali e tecnologie. Un intervento che quest’anno ha ricevuto l’European heritage award, il prestigioso riconoscimento europeo per la tutela del patrimonio.
Un premio che conferma l’eccellenza della nostra scuola di restauro, che rappresenta un punto di riferimento per il mondo intero. Un primato che si ritrova nelle cento storie raccolte dalla Fondazione Symbola insieme a Fassa Bortolo, con la partnership di Assorestauro, in un rapporto presentato ieri in una conferenza online. Le storie testimoniano la trasversalità degli interventi di restauro, che raccolgono le conoscenze provenienti da diversi ambiti: 23 sono storie di ricerca che vedono protagoniste le università e gli istituti del ministero dei Beni culturali; 25 di sviluppo e impiego di materiali e tecnologie (il laser scanner a colori 3D messo a punto da Enea per scannerizzare la volta della sala Pietro da Cortona di Palazzo Barberini a Roma o il sistema di illuminazione di iGuzzini per il restauro percettivo della Cappella degli Scrovegni a Padova); 2 di certificazioni (è nostro il primo protocollo al mondo che certifica la sostenibilità nel recupero dell’edilizia storica: lo ha realizzato la sezione italiana di Green building council); 6 di diagnostica; 17 di progettazione, 27 di interventi di restauro.
La salvaguardia del patrimonio culturale ha, dunque, una forte valenza anche economica: nel 2019 il mercato italiano riferito ai soli bandi pubblici ha superato,secondo una stima del Cresme, i 638 milioni di euro. Interventi che, per i danni su cui lavorare e l’urgenza di affrontarli, dimostrano ancora di più l’eccellenza italiana nei luoghi colpiti da calamità naturali. Come il cratere del sisma dell’Aquila, il più grande cantiere di restauro d’Europa, con 2 miliardi di euro, degli n spesi, destinati alla ricostruzione del patrimonio storico-artistico.
«Una leadership che dobbiamo rafforzare ha sottolineato il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, intervenendo all’incontro e a cui destinare anche le risorse del recoveryfund per potenziare l’azione di prevenzione dei danni causati dalle calamità naturali. A cominciare dalla sicurezza antisismica»