A Mantova è stata restituita alla cittadinanza una parte delle Pescherie di Giulio Romano. Nell’ambito dell’European Heritage Awards Ceremony 2020, è stato premiato il restauro della Basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila. Qualità, rigore metodologico, cooperazione istituzionale, collaborazione trapubblico e privato e tempi record sono gli elementi apprezzati per questo cantiere, portato a termine nell’ambito del più ampio piano di ricostruzione post sisma. È di questi giorni l’aggiudicazione di un concorso a Lecce per il recupero dell’ex Galateo, un sanatorio degli Anni 3o realizzato che integrerà spazi per l’abitare e servizi per la comunità. E ancora, la Regione Siciliana ha stanziato un milione di euro per il Castello della Zisa di Palermo, dopo quasi trent’anni dall’ultimo restauro. il saper fare italiano si distingue anche all’estero dove un pool di professionisti guidati dagli architetti Corvino+Multari si è aggiudicato la ristrutturazione di Casa Italia a Zurigo, che ospita il Consolato Generale d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura. Sono solo alcune delle notizie più recenti che riguardano il recupero, riuso, restauro e valorizzazione del patrimonio. Storie che tengono insieme la ricerca e lo sviluppo in termini di materiali e tecnologie innovative, la specializzazione degli studi di progettazione e l’alta qualità delle maestranze.

Sull’area del Cratere si concentra l’attenzione dell’ultimo rapporto di Fondazione Symbola con Fassa Bortolo e Assorestauro, “100 italian architectural conservation stories“. «Un’occasione unica si sottolinea nella ricerca per mettere a sistema la filiera del made in Italy fatta di conoscenze, tecnologie e materiali sviluppati dal mondo dell’impresa e da quello della ricerca e dell’Università. Filiera che si rivolge ad un mercato già oggi consistente: basti considerare che nel 2019ilmercato del restauro in Italia ha superato il valore di 638 milioni, stando all’analisi effettuata dal Cresme, riferita ai soli valori dei bandi pubblicati». Non secondario il tema dell’efficienza, anche con protocolli come il Gbc Historic building o CasaClimaR, con pratiche virtuose, che per la parte privata potranno essere moltiplicate grazie al Superbonus no%. Per il futuro, ma in alcuni casi è già realtà, saranno le tecnologie digitali a far avanzare il settore: si parla di Heritage Bim quando il progetto si arricchisce di informazioni che potranno essere utili per la conservazione, la manutenzione e la gestione, ma anche perla valorizzazione del patrimonio.