Con 532 mln di € di fatturato, 800 dipendenti e 60 milioni di confezioni di farmaci venduti in oltre 40 Paesi, Dompé rappresenta una delle aziende biofarmaceutiche italiane più attente all’internazionalizzazione. Presente in tutta Europa e negli Stati Uniti (60% del fatturato), Dompé ha recentemente ottenuto l’approvazione per approdare nel mercato cinese. Per la ricerca, in cui investe il 15% del fatturato annuo, Dompé collabora con un network internazionale composto da oltre 300 tra aziende private, istituzioni e università, tra cui figurano eccellenze come il CNR, la Columbia University e Stanford.
Fiore all’occhiello dell’azienda è lo stabilimento dell’Aquila, inaugurato nel ’93 alla presenza di Rita Levi Montalcini, in cui lavorano 250 dipendenti, dei quali un terzo impiegato in R&S. E proprio partendo dalla scoperta della Montalcini sulla proteina NGF, che valse alla scienziata il Nobel, Dompé ha messo in commercio nel 2018 il farmaco Oxervate per la cura della cheratite neurotrofica.
Sul fronte Covid-19, invece, Dompé guida il progetto Exscalate4Cov. Co-finanziato dalla Commissione Europea, il progetto ha utilizzato la biblioteca molecolare Exscalate di Dompé e la potenza di calcolo in simultanea di HPC5 di Eni, il supercomputer non governativo più potente al mondo, e di Marconi100 di CINECA, per testare 71,6 miliardi di molecole sui 15 siti attivi di interazione del virus per un totale di 1074 miliardi di interazioni. Durata 60 ore, la simulazione ha fornito 65 TeraByte di dati, che costituiscono la banca dati molecolare sul Sars-Cov-2 più articolata al mondo.