Il sangue è vita, non solo nelle immagini simboliche che accompagnano l’uomo dall’antichità, ma come materia di origine biologica capace di dare benefici a milioni di persone in tutto il mondo, affette da malattie gravi e rare (dall’Emofilia alle Immunodeficienze), curate con farmaci plasma-derivati sviluppati da un fiore all’occhiello del settore biofarmaceutico italiano: Kedrion Biopharma. Fondata nel 2001 e presieduta da Paolo Marcucci, Kedrion oggi è un player mondiale che conta 800mln di € di fatturato e oltre 2600 occupati in 4 siti produttivi: 2 in Italia, a Bolognana (LU) e Sant’Antimo (NA), e 2 all’estero (Ungheria e USA). Partner del Sistema Sanitario Nazionale per raggiungere l’autosufficienza nell’approvvigionamento di farmaci plasma-derivati, Kedrion è diventata leader mondiale per specialità medicinali come le Immunoglobuline iperimmuni anti-D, la cui diffusione negli anni ‘70 mise fine in Occidente al calvario delle donne Rh negative, salvando la vita a milioni di bambini nati con gruppo sanguigno incompatibile con quello materno. Ponte tra donatori e pazienti, plasma e farmaco, ricerca e cura, Kedrion è oggi parte di un’alleanza nata per ottenere dal plasma un farmaco anti-Covid-19. Insieme alla biotech israeliana Kamada e alla Columbia University, è impegnata nello sviluppo di una terapia a base di un’Immunoglobulina policlonale plasma-derivata che sfrutta gli anticorpi anti-virus delle persone guarite.