Al centro di EcoForum 2021 sono stati l’economia circolare e la gestione dei rifiuti. La transizione ecologica è legata alla tecnologia, la sfida si vince con gli impianti e le infrastrutture per rigenerare la materia. Tra la necessità di semplificazione e i pregiudizi di chi si oppone a prescindere a un cambiamento ineludibile, il vero problema è la sfida ambientale che non può aspettare.

Ridurre, riusare, riciclare: le parole chiave dell’economia circolare hanno guidato la giornata di apertura di EcoForum 2021, l’ottava conferenza nazionale sull’economia circolare organizzata da LegambienteNuova Ecologia e Kyoto Club in collaborazione con Conai e Conou e con il patrocino del Ministero della Transizione Ecologica e della Regione Lazio sul tema “Semplificazioni, innovazione e partecipazione: un piano nazionale per l’economia circolare”.

In apertura di EcoForum 2021, Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, ha chiarito subito le criticità e i punti cardine che possono far decollare l’economia circolare: investire in nuovi impianti di riuso e riciclo per rifiuti organici e rifiuti speciali (quindi sia di origine domestica che industriale), più controlli ambientali efficaci, approvazione veloce dei decreti end of waste, semplificazione, sviluppare il mercato dei prodotti riciclati. A questi punti, Zampetti aggiunge la necessità di un dibattito pubblico sui territori per facilitare la realizzazione degli impianti, che troppo spesso si scontrano con i pregiudizi dei cittadini e i timori degli amministratori locali. L’Italia deve accelerare e approfittare dei fondi europei per dire basta a discariche e inceneritori a favore dei nuovi impianti, ma questo cambiamento non sarà realizzabile senza una semplificazione radicale degli iter autorizzativi.

La vera rivoluzione è quella delle autorizzazioni

Rivoluzione verde? La vera rivoluzione è quella delle autorizzazioni, che arrivano quando problemi e tecnologie sono diventati obsoleti. Potremmo dire che semplificazione è stata la parola d’ordine di tutti i partecipanti a EcoForum 2021: un’esigenza reale sentita da più parti, senza la quale l’Italia rischia di restare imbrigliata nelle sabbie mobili della burocrazia e di perdere un’occasione irripetibile per realizzare cambiamenti radicali.

Si fa presto a dire semplificazione se chi se ne occupa non sa cosa sia. «La vera semplificazione non si fa a colpi di norme ma per la capacità tecnica dei funzionari della Pubblica Amministrazione. Possono esistere norme studiate per incentivare il sistema, ma se a livello regionale non ci sono strutture tecniche in grado di affrontare temi di economia circolare non si faranno passi avanti», ha spiegato a EcoForum 2021 Laura D’Aprile, capo Dipartimento per la Transizione Ecologica e gli Investimenti verdi. Il primo passo è quindi investire sull’empowering tecnico di funzionari e cittadini per partecipare a un dibattito pubblico.