Il sistema produttivo culturale e creativo del 2020 ha avuto un valore di 84,6 miliardi di euro corrispondenti al 5,7% del valore aggiunto italiano nonostante l’impatto della crisi determinata dalla pandemia. Sono questi i dati principali messi in luce da ‘lo sono cultura 2021’, il rapporto annuale della Fondazione Symbola e Unioncamere.
II rapporto evidenzia che alcuni comparti culturali e creativi hanno mostrato segnali di tenuta generale: le attività di videogiochi e software hanno aumentato la ricchezza prodotta del 4,2%. Un altro elemento di rilievo consiste nel fatto che Milano si è mostrata la capitale della cultura italiana, ovvero è stata la prima per incidenza della filiera in termini di valore aggiunto e occupazione. La Lombardia è risultata la prima regione per ruolo della cultura mentre, più in generale, il settore culturale offre lavoro a più di un milione e mezzo di persone (5,9% dell’occupazione complessiva). II settore culturale ha pagato più di altri settori la crisi dovuta alla pandemia ma si conferma l’importante ruolo anche economico. L’Italia deve essere protagonista del nuovo ‘Bauhaus’ voluto dalla Commissione Europea per rinsaldare i legami tra cultura, creatività, produzione, scienza, tecnologia e affrontare la transizione verde.