La crisi economica che nel 2008 ha colpito il nostro Paese non ha risparmiato Honda Italia e neppure i suoi fornitori, con i quali nel corso degli anni la multinazionale era riuscita ad instaurare un forte rapporto di collaborazione e fiducia. In un momento di estrema difficoltà, per evitare la chiusura di aziende dell’indotto, molto importanti per la sostenibilità economica e sociale del territorio, Honda Italia è andata oltre le classiche logiche di mercato: ha proposto i suoi fornitori ai competitors. In questo modo non solo ha contribuito alla ‘sopravvivenza’ dei suoi partner strategici, che sono divenuti maggiormente competitivi grazie alla suddivisione dei costi fissi su un volume di affari crescente, ma ha anche ottenuto da loro maggiore qualità, stabilità e inedite competenze maturate dalle nuove collaborazioni. Un’azienda che agisce in questa direzione è consapevole dell’importanza delle relazioni di interdipendenza, siano esse esterne o interne, relazioni che riguardano anche il rapporto con tutti i dipendenti e collaboratori. Entrando nella sede di Atessa (CH) – unico stabilimento produttivo Honda in Europa – si percepisce dal primo colpo d’occhio un ambiente di massima uguaglianza: tutto il personale, senza alcun tipo di distinzione, indossa l’uniforme bianca e la filosofia dell’Azienda promuove un continuo confronto e dialogo. Anche la terminologia assume la sua importanza: in Honda non sentirete mai parlare di “dipendenti”, quanto piuttosto di “Associati”. Un cambiamento che nella sua semplicità mostra la profonda consapevolezza di Honda: puntare sulla relazione con i dipendenti per aumentare il valore dell’impresa, significa investire affinché questa volontà si rifletta in ogni aspetto dell’azienda stessa. Honda impiega una parte del suo budget in queste attività, con persone dedicate a migliorare costantemente il dialogo tra tutti gli Associati. Perfino nell’architettura della sede si rispecchia questo modo di pensare, con aree comuni dedicate alla condivisione delle idee. Le dinamiche di ascolto promosse da Honda Italia si articolano principalmente in due modalità: attraverso proposte spontanee e con i cosiddetti “Circoli della Qualità”, entrambi basati sul concetto di miglioramento continuo, denominato “Kaizen”. Il primo approccio prevede la possibilità di un qualunque dipendente dell’Azienda di proporre un cambiamento, che in tempi brevi viene analizzata, discussa, valutata ed eventualmente implementata. Il proponente riceve sempre un feedback di valutazione. I “Circoli della Qualità” (NHC) invece prevedono un percorso maggiormente strutturato che si divide in più fasi: sono attivi sin dal 1982 e permettono, a gruppi di lavoro spontanei, spesso composti da colleghi con competenze differenti, di presentare le proprie idee e realizzare progetti di perfezionamento del proprio ambiente di lavoro, attraverso l’utilizzo di strumenti del Total Quality Management, propri della metodologia e formazione Honda. I partecipanti hanno l’opportunità di confrontarsi non solo con i colleghi della Factory di appartenenza, ma anche con quelli della regione Europe-Africa-Middle East e successivamente di tutto il mondo, nelle convention europea e mondiale. Creando le condizioni giuste per una partecipazione proattiva degli Associati si favorisce il lavoro di gruppo e si stimolano le relazioni interne, si aumenta la conoscenza del personale indirizzandolo verso un processo mentale di crescita e si applicano migliorie a prodotti o processi, soprattutto in termini di sicurezza e qualità. Non a caso proprio qui sono nati diversi brevetti firmati Honda Italia, e le innovazioni apportate, insieme agli ideatori, vengono sempre riconosciuti come esempio per tutti dell’importanza di un dialogo e di un confronto aperto come strada per la crescita. Grazie al dialogo, oggi gli Associati Honda hanno la possibilità di estendere le proprie conoscenze oltre l’ambito di competenza e lasciarsi contaminare da diversi interessi e abilità, imparando per sé, per l’impresa e dunque anche per le persone che vivono nell’ecosistema circostante. Nelle aree comuni della sede non è raro vedere persone di diversi settori trattenersi anche oltre l’orario di lavoro per ragionare insieme sulle prossime idee da trasformare in innovazioni. Passione per il lavoro e per l’unicità dell’individuo.