Dall’automotive al medicale, dagli elettrodomestici all’aereonautica, passando per ambiente ed energia: i sistemi hi-tech di misura e controllo qualità firmati Loccioni hanno conquistato i più disparati settori, sulla spinta delle competenze – in costante crescita – maturate dal 1968 ad oggi. Un know how che Loccioni accompagna ad una grande cura della persona, con particolare attenzione ai collaboratori e – attraverso loro – al cliente. Un’attenzione evidente anche sul piano della terminologia: “dipendente” è una parola vietata in Loccioni, sostituita da “collaboratore” o ancora meglio “intraprenditore”, crasi che sottolinea la voglia di stimolare crescita professionale e spirito d’iniziativa delle persone. D’altronde in Loccioni vige una struttura organizzativa fluida che propone un modello basato non sulla gerarchia ma sulla leadership, ovvero la capacità di essere un modello positivo e una spinta verso l’innovazione per l’intero ecosistema dell’impresa. In particolare Loccioni è molto attenta ai giovani, possibili futuri collaboratori, innesca con loro un dialogo ancora prima della laurea, da studenti dell’università a ritroso fino alle scuole medie. L’impresa dispone di un vero e proprio vivaio di giovani, chiamato così come nelle squadre di calcio, conosciuti durante lezioni tenute da Loccioni nei vari istituti d’istruzione, oppure talvolta attraverso presentazioni spontanee dei ragazzi, grazie al passaparola tra studenti e docenti e alla fama dell’impresa di Rosora (AN). Il vivaio Loccioni attualmente conta 360 giovani, che hanno l’opportunità di crescere grazie alle competenze dei collaboratori più esperti dell’impresa con i quali avviene uno scambio continuo. Loccioni infatti vede il tema del confronto generazionale come una grande risorsa, tanto che per formare i più giovani si avvale anche della Silverzone, una rete di oltre 120 persone over 65 di grande esperienza, appassionate e generose, guru tecnici o innovatori umanistici, incontrati nel corso del tempo come clienti o fornitori. La forma attraverso cui Loccioni promuove una crescita reciproca tra collaboratori (o futuri tali) è quella di mettere al centro un progetto, un’idea, e attorno a questa coinvolgere persone di età e know how differenti. In questo modo gli studenti si trovano a interagire con manager, collaboratori, formatori e clienti, tutti insieme per condividere le proprie conoscenze o competenze, uniti da un obiettivo comune che mira all’innovazione e al contempo accresce il sapere reciproco grazie a una continua contaminazione. Una modalità che permette di attivare valore anche attraverso le differenze di background culturale, caratteriale e di vissuto, insieme a formazioni universitarie diverse: i gruppi di lavoro non sono composti unicamente da tecnici, ma vantano anche la presenza di economisti e umanisti per creare alchimie che conducano verso nuove tecnologie, intuizioni capaci di avere successo nel mercato e migliorare la vita delle persone. Loccioni – forte della consapevolezza maturata in oltre 50 anni di attività e sicura dell’importanza di diffondere una mentalità “intraprenditoriale” – ha dato vita a una casa editrice che pubblica testi dedicati alla formazione, per diffondere quanto più possibile una modalità di pensiero che invita le persone alla realizzazione personale e soprattutto professionale, invogliandole ad essere intraprendenti e dominare le circostanze, per essere attori protagonisti del cambiamento. Un metodo vincente, come testimoniano gli oltre 100 spin-off nati da ex-collaboratori Loccioni, che portano avanti questa cultura d’impresa basata sulla qualità, sull’orientamento al cliente e sulla centralità della persona e del territorio: imprese che sono un bene comune, costruttori di benessere e di futuro, proprio come la loro fonte d’ispirazione, Loccioni.