“Liscia, gassata, o… Ferrarelle?” è il celebre slogan che ha reso l’effervescenza naturale di Ferrarelle un’icona e una costante nelle tavole degli italiani. Marchio storico del made in Italy, tornato al 100% italiano dal 2005, Ferrarelle si distingue da quasi 130 anni per innovatività e capacità di coniugare strategie commerciali e responsabilità sociale. Per abbassare il suo impatto ambientale, infatti, Ferrarelle (204mln di fatturato, 500 dipendenti) non si è limitata a ridurre i consumi energetici (-15%), alleggerire il peso delle bottiglie (-25%), produrre energia da impianti solari (1megawatt) e ottimizzare la gestione dei rifiuti (95% degli scarti è destinato a riciclo), ma dal 2018 è entrata da protagonista nel mondo del riciclo come prima e unica realtà del settore del Food & Beverage in Italia.

Con l’impianto di Presenzano (CE), l’azienda interviene sul ciclo vitale di uno degli elementi chiave nel commercio dell’acqua minerale: le bottiglie in PET. Grazie alla produzione di PET riciclato (R-PET) toglie all’ambiente 20mila tonnellate di plastica l’anno, producendo più plastica di quella che consuma: 8mila vengono impiegate nella propria produzione (con le bottiglie per i supermercati al 50% in R-PET – il massimo consentito dalla legge – oltre a un’intera gamma in R-PET 100% per bar e ristoranti) e 12mila vengono vendute sul mercato. Ferrarelle collabora con CORIPET e COREPLA per migliorare la qualità della materia che arriva nel suo stabilimento per il riciclo ed innalzare gli attuali limiti di legge circa la quantità di R-PET utilizzabile nelle nuove bottiglie.