Da rifiuto per il settore agroalimentare a risorsa nel campo della farmaceutica, della cosmesi, della diagnostica e della ricerca: Lac2Lab, start-up con sede a Bologna, converte il latte scaduto o in via di scadenza, destinato allo smaltimento, in prodotti per la coltivazione di cellule in vitro, trasformando ciò che risulta un costo per l’importante comparto agroalimentare romagnolo in un input sostenibile ed etico per la filiera delle Life Science.

La start-up nata dall’idea di esperti in ingegneria, biotecnologie ed economia, ha l’obiettivo non solo di rendere utile qualcosa ormai considerato un problema dalla filiera di origine, ma anche di sostituire l’utilizzo del poco etico e sostenibile siero fetale bovino (FBS) nel comparto delle Life Science Technologies.

Lac2Lab guarda alla circolarità anche nella logistica del suo progetto: infatti lo scarto prodotto a livello italiano dal settore agroalimentare deve percorrere pochi km per arrivare all’utilizzatore finale come materia prima, riuscendo a sostenere il tessuto economico e scientifico locale con costi più bassi rispetto al FBS e promuovendo un sistema che guarda alla sostenibilità ambientale in tutti i suoi aspetti.
Dall’inizio della sua attività, Lac2Lab ha ricevuto numerosi riconoscimenti da parte di regione, stampa e mondo accademico, e ha in programma di concludere la fase di R&D entro il 2021 per poter introdurre sul mercato il suo prodotto innovativo, etico e sostenibile a uso delle colture cellulari, e a vantaggio della filiera del latte e dell’ambiente.