Un passo che avrà importanti effetti di lungo periodo. Rende più viva e attuale la nostra Carta fondamentale, ma aiuta anche politiche già in atto
La tutela dell’ambiente in Costituzione avrà importanti effetti di lungo periodo. Rende più viva e attuale la nostra Carta fondamentale, ma aiuta anche politiche già in atto. A cominciare dal Next Generation EU, proposto e finanziato dell’Europa e attuato in Italia attraverso il PNRR. Una spinta per inserire l’ambiente in Costituzione era in atto da tempo, ma sono di grande qualità le formulazioni approvate da una maggioranza amplissima.
Così i nuovi articoli:
Art. 9. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.
Art. 41. L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.
È importantissima, in particolare, la modifica approvata all’Art.9. Il presidente Ciampi ha più volte sostenuto che si tratta dell’articolo più originale della nostra Carta. Non esiste in altre Costituzioni il riferimento nello stesso articolo alla cultura e alla ricerca scientifica e tecnica associato al paesaggio ed al patrimonio storico e artistico della Nazione. Un legame che attraversa tanta parte della nostra società e della nostra economia. Lo ha ricordato, nel suo discorso di insediamento, il Presidente Sergio Mattarella, con riferimento anche alla bellezza come chiave del soft power italiano.
Nell’Assemblea Costituente ci fu un dibattito. Alcuni ritenevano che dovesse essere lo Stato responsabile per le azioni di promozione e tutela previste dall’art.9. Venne la scelta di metterle in capo alla Repubblica, perché la responsabilità ricadesse su tutte le Istituzioni e sull’insieme della società. Questo vale a maggior ragione per l’ambiente.
Se è vero che questi temi nella giurisprudenza della Corte Costituzionale erano già presenti, da oggi hanno una maggiore rilevanza e devono orientare le politiche. Come ha sostenuto il presidente di Legambiente Stefano Ciafani, sarà oggi più difficile utilizzare, talvolta a sproposito, la tutela del paesaggio per ostacolare scelte necessarie per tutelare l’”interesse delle future generazioni”, come quelle legate alle fonti rinnovabili. La missione proposta dall’Europa e fatta propria dal nostro Paese, come ha detto il presidente Mattarella, è “rilanciare l’economia all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione, nell’ambito della transizione ecologica e digitale”. Una missione che punta a un futuro più a misura d’uomo. Una missione oggi più forte.