Nel 2017 due ingegneri e un economista mettono a punto una tecnologia che permette di differenziare i vari materiali che solitamente vengono scartati come rifiuti. Nasce così la start-up milanese Grycle, ideatrice dell’omonima macchina capace di ridurre il volume dei rifiuti indifferenziati del 90%, trasformandoli in granuli di materia prima direttamente riutilizzabili in processi produttivi industriali.
Ad oggi questa tecnologia, brevettata in 42 Paesi, è arrivata al 4° prototipo e la ricerca per nuovi miglioramenti non si ferma.
Grycle svolge il suo lavoro grazie a un modulo di intelligenza artificiale (IA) che permette di riconoscere i materiali da differenziare.
Il processo inizia con una prima fase di tritatura dei rifiuti in scaglie indifferenziate, seguita da una selezione elettromagnetica dei granuli e successivamente analizzati da uno spettrometro, che attraverso dei sensori di luce, distingue la natura dei materiali per assegnarli ai contenitori dedicati.
L’IA permette a Grycle di poter apprendere e quindi imparare a riconoscere nuovi materiali – anche compositi – per poi trasmettere le conoscenze a tutti i dispositivi analoghi. La macchina è alimentata tramite fotovoltaico e può essere progettata per adattarsi a diversi utilizzi, da quello industriale a quello domestico.
La start-up sta lavorando ad uno Smart Bin da testare in centri commerciali, parcheggi di supermercati e in alcuni condomini italiani, in deroga alla normativa vigente, che permette il trattamento unicamente negli impianti autorizzati.