Quarantaquattro buone pratiche relative ad undici ambiti: agricoltura, agroalimentare, cultura e turismo, energia, gestione delle acque, gestione delle foreste, interconnessione e networking, mobilità, prevenzione e sicurezza, scuola e formazione e mobilità, servizi alla comunità. Sono le ‘Soluzioni e Tecnologie per i Piccoli Comuni e le aree montane’, rapporto che si inserisce nell’ambito dell’attività dell’Osservatorio di Officina Italia, promosso da Fondazione Symbola, Fondazione Hubruzzo e Carsa, con il patrocinio di Anci, Uncem, Touring Club Italiano, Fondazione Garrone, Fondazione Cariplo, Federparchi, Coldiretti, Legambiente, Ance, Cna Pcc, Cni, Cngg, Mobility in Chain, Linfa, Andropolis, Comunità Montana Valle Trompia, Cgil, Cisl, Uil. È un rapporto coerente con la filosofia della legge Realacci (158/2017) sulla valorizzazione dei piccoli comuni.

Un territorio rappresentativo di realtà prevalentemente montane ed alto collinari, che interessa ben il 66,8% della superficie nazionale non riconducibile a periferia delle grandi conurbazioni urbane, chiamate a svolgere un ruolo decisivo nella risposta alle sfide poste dalle crisi climatica e pandemica. ”Nel grande mosaico di un’economia a misura d’uomo, come recita il Manifesto di Assisi, necessaria per contrastare le sfide che abbiamo davanti come la pandemia, la crisi climatica e la drammatica crisi prodotta dall’invasione dell’Ucraina – dichiara Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola – le 44 tessere presentate in questo rapporto confermano il contributo decisivo che può venire dai territori e dalle comunità. C’è un’Italia che sfida le crisi, compete e si afferma senza perdere la propria anima. I piccoli comuni sono parte importante della nostra identità. Mi sono battuto per avere una legge sui piccoli comuni e ora c’è. Un comune è il suo campanile, la sua comunità, i suoi servizi. Servono scuole, un nuovo modello di sanità, uffici postali, piccoli esercizi commerciali, banda larga anche per attrarre i giovani e creare nuove imprese: un’economia più forte proprio perché più a misura d’uomo. Un’Italia che fa l’Italia e si muove entro le chiavi proposte dal Next Generation Eu per affrontare la crisi e rilanciare l’economia: coesione, transizione verde e digitale”