Sono 74 le aziende, quotate e non, che si sono messe in gioco presentando un «bilancio di sostenibilità». Tante hanno risposto alla cali lanciata in occasione del «Premio Bilancio di Sostenibilità»: tre i settori scelti per questa prima edizione Energia, Food, Fashion promossa da Corriere della Sera con Bologna Business School (Bbs) e l’Associazione per la promozione della cultura della cooperazione e del non profit (Aiccon). Oggi nella sede del quotidiano in sala Buzzati e in streaming su corriere.it, si terrà l’evento conclusivo e si scoprirà chi ha ottenuto i migliori punteggi. All’evento partecipano Matteo Mura, Mariolina Longo e Leticia Canal Vieira, i docenti e ricercatori di Bbs-Bologna Business School che hanno esaminato i documenti presentati dalle imprese per valutare chi sa raccontare meglio impegni e prestazioni non finanziarie; il presidente di Aiccon Stefano Granata, il segretario generale del Global Network Daniela Bernacchi e Ermete Realacci di Fondazione Symbola. Chi decide di redigere un bilancio di sostenibilità, oltre a rendicontare gli aspetti finanziari e contabili, fa una scelta di campo. Ha cioè ben chiaro che il business tradizionale non funziona più da solo, che i termini ambiente, sociale, pari opportunità, non sono solo parole ma vanno declinati, giorno dopo giorno, concretamente, nel modo di fare impresa. Quasi la metà delle 35 imprese che hanno risposto alla cali appartengono al Food, 21 al Fashion e 18 al settore energetico. A queste aziende è dedicato il numero speciale di «Buone Notizie» domani in edicola gratis con il Corriere. Per ognuno dei tre settori sono state individuate le cinque realtà con il risultato finale più alto. Sono poi state e aggiunte le prime tre del comparto medio-piccolo, che fanno questo sforzo avendo a disposizione meno meni e personale. In attesa di standard riconosciuti per redigere questo tipo di bilancio i ricercatori della Bbs, dopo due focus group con esperti, hanno individuato 15 temi inerenti ad aspetti legati alla governane ambientale (in tutto 8), sociale (5) e aziendale (2). Tutti sono riconducibili ai 17 obiettivi dell’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile. Tra i temi considerati: diversità e pari opportunità, equità delle politiche retributive, condizioni di lavoro, protezione del consumatore, sviluppo e coinvolgimento delle comunità, emissioni, gestione dei rifiuti, sostenibilità delle materie prime, politiche fiscali e di anti-corruzione. L’auspicio è che queste esperienze siano da stimolo ad altre aziende.