Il più nuovo partirà il prossimo anno accademico: si tratta del Master of Science in Trasformative Sustainability e sarà realizzato in collaborazione tra l’università Bocconi e il Politecnico di Milano. Il più antico ha 150 anni ma si è rinnovato in versione 4.0: si tratta dell’istituto agrario Garibaldi di Roma, parte di un polo che comprende anche un Its (Istituto tecnico superiore) e un ateneo. I corsi di studio green di moltiplicano e si aggiornano: si va da quelli tech e digitali a quelli trasversali e aperti anche a chi ha un background umanistico. Si può studiarli già alle superiori, o “scoprirli” solo alle lauree magistrali. D’altra parte la transizione energetica è indifferibile, la siccità mette a rischio i raccolti, stili di vita e consumi si adeguano alle emergenze. Il mercato del lavoro richiede sempre di più profili all’altezza: secondo il 12° Rapporto Gre,enItaly di Fondazione Symbola e Unioncamere, tra i contratti di lavoro attivati nel 2020, il 35,7 per cento riguardava professioni green. Una media che, secondo le previsioni, dovrebbe continuare fino al 2025. Meglio prepararsi, dunque. E aiutare i nostri figli a scoprire percorsi che hanno molto da offrire. Alle superiori, tra campi e monti A Tione di Trento, il Guetti è l’unico liceo scientifico italiano per le professioni di montagna. Niente a che vedere con il liceo sportivo: «Da noi gli studenti imparano come insegnare a sciare, o arrampicare, o valutare un territorio» dice la referente, Antonella Moratelli. Il Guetti ha un curriculum tradizionale, con latino, filosofia, storia dell’arte, ma gli studenti sono anche obbligati a seguire due percorsi: il primo porta a sostenere l’esame di maestro di sci, il secondo di accompagnatore di media montagna. Facoltativo il terzo, per aspiranti guide alpine. «Aggiungiamo alle ore tradizionali quelle destinate alle attività tecnico pratiche. Senza sconti per nessuno» continua la docente.