Bergamo e Brescia, insieme, sono il quarto polo italiano culturale italiano per valore aggiunto e occupazione: è quanto emerge dal recente studio di Fondazione Symbola e Unioncamere – con la collaborazione del Centro Studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne, insieme a Fondazione Cariplo, Regione Marche, Istituto per il Credito Sportivo – “Io sono Cultura 2022”, presentato nei giorni scorsi a Milano. Dal 2005 Symbola, attraverso ricerche, eventi e progetti, cerca di raccontare aziende e istituzioni che migliorano il Paese puntando su innovazione e sviluppo, bellezza e creatività, capitale umano e territorio. Il report “Io sono Cultura” è giunto quest’anno alla sua 12ma edizione e permette di analizzare l’evoluzione della filiera in termini di produzione di ricchezza e creazione di posti di lavoro.

 

La Capitale della Cultura 2023, che vede appunto Bergamo e Brescia riunite, è quindi uno dei principali elementi di traino, in valori assoluti, nell’economia culturale del nostro Paese e risulta determinante, subito dietro lo strapotere milanese, nel collocare la Lombardia, con più di 23 miliardi di euro e 343 mila addetti, ai vertici del panorama culturale italiano.

Il settore Cultura per quel che riguarda Bergamo e Brescia, insieme, sviluppa 3.256.600.000 di euro di valore aggiunto (il 3,7% del totale sviluppato dal nostro Paese), con 55.700 persone occupate nel settore (il 3,8% del totale nazionale). La Capitale della Cultura 2023 è nelle primissime posizioni in Italia anche per sviluppo di attività “core” e “creative driven”, con un valore rispettivamente di 1miliardo 490milioni di euro (il 3% del totale nazionale) e 1miliardo e 766milioni di euro (pari al 4,4% del comparto italiano).

L’analisi della distribuzione regionale delle imprese del core del settore culturale e creativo conferma il primato della Lombardia con 57.658 imprese, pari al 21,3% dell’intero comparto.

“La cultura è innanzitutto strumento di crescita individuale e di coesione sociale, e fornisce fondamentali strumenti critici per affrontare i temi della contemporaneità – commenta il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori – ma è anche un fattore decisivo per la crescita economica di dei territori. In pochi anni i settori culturali e creativi hanno guadagnato una posizione di primo piano nel quadro già eccellente dell’economia bergamasca, in stretto dialogo con la manifattura ed il turismo. E lo stesso per Brescia. Lo studio di Symbola consente inoltre di apprezzare le straordinarie potenzialità e il ruolo di primo piano che le due città insieme, unite in un unico polo territoriale, possono esprimere alla scala nazionale ed europea”.

“Da tempo – commenta il Sindaco di Brescia Emilio Delbono – anche nell’industriosa Brescia, abbiamo capito come la cultura crei valore. La cultura non è, o non è più, un settore in cui si investe a fondo perduto, più per coscienza di buon amministratore che per reale interesse pubblico o privato. La cultura è a tutti gli effetti un settore produttivo che genera valore economico oltre che di accrescimento per coloro che hanno l’interesse ad usufruirne. La ricerca Io sono Cultura – apprezzabile ancor di più perché ci permette, prima di tutto, di avere numeri concreti a suffragio dei nostri intenti – ci dimostra che possiamo fare ancora molto per incrementare il nostro sistema produttivo culturale, ma che la spinta creativa che ci sta avvicinando all’avvio di Capitale italiana della cultura è propulsiva anche sotto questo aspetto. Sono certo che il prossimo anno ne coglieremo i frutti, consapevoli che il cambio di visione culturale, che abbiamo operato in questo decennio di amministrazione, ci accompagnerà anche in futuro”.

“Bergamo e Brescia Capitale della Cultura – commenta Ermete Realacci Presidente Fondazione Symbola – ci aiutano a capire meglio il loro ruolo in Italia. Non solo un importante settore economico, alla base della nostra identità, ma un formidabile fattore produttivo per tutta l’economia. Creatività e bellezza sono la chiave di volta del nostro software power in molti settori e consolidano la missione del nostro Paese orientata alla qualità, all’innovazione, alla sostenibilità. Per questo l’Italia, e in particolare Bergamo e Brescia, possono essere protagoniste del Nuovo Bauhaus fortemente voluto dalla Commissione Europea per accompagnare ed orientare la transizione verde.”