Il rapporto Symbola-Cna-Confartigianato e Casartigiani Artigiani e microimprese, ecco i dieci primati (sconosciuti) In Italia, per quanto possa sembrare sorprendente, sono i piccoli a fare la differenza. Le micro imprese sono gli attori principali della green economy: il 44,8% ha fatto investimenti verdi, contro il 39,7 delle medie e grandi e il 36,1 delle piccole. Il 55% dei brevetti relativi a energie alternative e gestione di rifiuti sono stati depositati a livello europeo da micro e piccole imprese: rispettivamente il 37 e 1118%, contro il 25 delle medie e il 20 delle grandi. A loro Fondazione Symbola, Confartigianato, Cna e Casartigiani hanno dedicato «Artigiani del futuro», un rapporto diviso in due parti che mostra nella prima, in dieci punti, il ruolo giocato all’interno del tessuto economico italiano e nella seconda (in uscita nel 2023) i volti e le storie di chi finora è rimasto invisibile. Ecco i dieci primati verdi: investimenti, brevetti, operatori della cultura, turismo nei piccoli comuni, rete, agroalimentare, occupazione e integrazione, presidio economico, imprese a guida femminile e giovani. Le “piccole” sanno fare rete: i contratti di rete con capofila una micro o una piccola impresa siano il 96% di quelli attivati dal 2010 al 2021. «Quando si parla di artigianato si pensa a Geppetto, spiega Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola. In realtà le imprese artigiane vanno dall’high-tech al turismo e sono un elemento chiave per i distretti». Nel rapporto ci sono cultura e creatività: rappresentano il 99,7 degli operatori. Grazie queste imprese il 97% dei comuni con strutture ricettive sono fruibili. Nelle denominazioni alimentari Dop e Igp italiane, il 94,86% e 91,35% sono micro imprese. Ma le “piccole” sono anche un presidio sociale e di integrazione: in esse si concentra 1’80% dell’occupazione straniera attiva in Italia. Oltre che un presidio economico per i comuni con meno di 5.000 abitanti, dove rappresentano il 99,4% delle imprese extra-agricole. La quota delle micro imprese a guida femminile è del 22,5%: più del doppio rispetto a medie e grandi.