Secondo posto Brescia vanta 48mila registrazioni di lavori legati all’economia circolare ‘Italia è il principale destinatario delle risorse del Recovery Plan e anche per questo è chiamata a un ruolo da protagonista nella transizione verde. La sostenibilità riduce i profili di rischio per le imprese e per la società, stimola l’innovazione e l’imprenditorialità, rende più competitive le filiere produttiva. Lo dimostrano i dati del Rapporto Greenitaly, arrivato alla tredicesima edizione, realizzato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere, con la collaborazione del Centro Studi Tagliacarne.
Con 90.520 imprese, la Lombardia è al primo posto in Italia nella graduatoria regionale per numero assoluto di aziende che hanno investito, o investiranno entro l’anno, in tecnologie green. Passando dal livello regionale a quello provinciale, è Milano con le sue 30.799 realtà green la provincia più virtuosa della Lombardia. Seconda Brescia, con 13.735 unità; a seguire Bergamo (10.296), Monza (7.194), Varese (6.933) e Como (5.413). Poi Pavia con 4.112 imprese, Mantova con 3.080, Cremona con 2.824, Lecco con 2.775, Sondrio con 1.908 e infine Lodi con 1.454. L’ottimo risultato della provincia di Milano è confermato anche su scala nazionale: la città si trova infatti al secondo posto in Italia nella graduatoria provinciale per numero di imprese green. Ma i primati della regione non si fermano qui: con 367.040 contratti stipulati a green jobs dalle imprese per il 2021, la Lombardia è al vertice anche della graduatoria regionale per numero di contratti stipulati o programmati entro l’anno. Milano con 161.850 attivazioni è al primo posto nella graduatoria nazionale. In Lombardia spiccano poi Brescia (48.003 attivazioni), Bergamo (40.842), Monza (23.961), Varese (23.620), Como (14.128), Mantova (13.205), Pavia(12.149), Lecco (9.294), Cremona (10.126), Sondrio (4.451) e infine Lodi (5.412).
La Lombardia dichiara Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola può essere alla guida di un’Italia che fa della transizione verde la chiave per costruire un’economia e una società più a misura d’uomo e per questo più forti e capaci di affrontare il futuro. E questa la direzione indicata dall’Europa con il Next Generation Eu, alla base degli ingenti finanziamenti del Pnrr, per affrontare la pandemia e la crisi climatica. Un’economia che non lascia indietro nessuno, non lascia solo nessuno. Nel rapporto Greenitaly si conferma una accelerazione verso la green economy del sistema imprenditoriale italiano”.
In particolare, sono oltre 531mila le aziende che nel quinquennio 2017-2021 hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green: lo ha fatto il 40,6% delle imprese nell’industria, valore che sale al 42,5% nella manifattura. Guardando alle performance `economiche è possibile comprendere anche le ragioni che spingono le aziende a investire in prodotti e tecnologie verdi. Le imprese eco-investitrici sono infatti più dinamiche sui mercati esteri rispetto a quelle che non lo fanno (il 35% delle prime hanno registrato un aumento delle esportazioni nel 2022, contro un più ridotto 26% di quelle che non hanno investito); inoltre accrescono di più il fatturato (49% contro 39%) e le assunzioni (23% contro 16%).