L’innovazione ha “un ruolo importante” per l’economia e l’Italia “non parte da zero” ma può essere considerata una “superpotenza dell’economia circolare”. E’ quanto affermato da Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola a margine dell’evento “Innovazione per la circolarità” promosso da COTEC in collaborazione con Enel presso il Museo dell’Ara Pacisa Roma. Nel corso dell’evento si è discusso il ruolo dell’innovazione per l’economia circolare, come leva di ridisegno del modello economico e dei suoi benefici nella trasformazione di un Paese.

“Noi, soprattutto nel recupero dei rifiuti che vengono dall’attività produttiva, siamo di gran lunga i primi d’Europa: recuperiamo circa l’80% di questi rifiuti, la media Europea è sotto il 50%, la Germania è 10 punti sotto di noi”, spiega l’esperto, aggiungendo “tutto questo perché l’Italia ha una storia antica in cui noi abbiamo risposto alla carenza di materie prime che l’Italia ha con l’utilizzo di quella grande fonte di energia rinnovabile e non inquinante che è l’intelligenza umana”.

“Abbiamo già messo in atto filiere molto efficienti da questo punto di vista, dai rottami di Brescia agli stracci di Prato, alle Cartiere della Lucchesia, che sono avanti e, questo recupero di materiali ci fa risparmiare ogni anno qualcosa come 23 milioni di tonnellate di equivalenti di petrolio e 63 milioni di tonnellate di emissione CO2”.

Secondo Realacci, tuttavia, “si può fare di più, ci sono nuove frontiere a cominciare, per esempio, dai minerali che abbiamo imparato a saper guardare con maggiore attenzione, che sono strategici – le terre rare, il nichel, il cadmio – e la cultura italiana di minimizzare l’uso della materia e di recuperare il più possibile può essere in campo anche in questa sfida”.