Vino, le tendenze del settore e le risposte Bicchiere green? Il 44% è disposto a pagarlo di più I 16o% degli italiani è d’accordo o addirittura molto d’accordo sul fatto che il vino di maggiore qualità sia anche quello più sostenibile. fidato è significativo per sottolineare quel cambio di passo nella percezione dei consumatori nei confronti dei prodotti green e della sostenibilità in generale, asse portante della ricerca di Ipsos e Fondazione Symbola (vedi articolo sopra). Secondo gli intervistati, infatti, il comparto del vino figura al terzo posto tra quelli ritenuti più sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, dietro solo all’alimentare di origi ne vegetale e all’energia. 1158% degli intervistati è convinto che le aziende del settore vitivinicolo compiano sufficienti sforzi in ambito di sostenibilità ed etica, mentre i156% si reputa un consumatore attento quando si tratta di vitivinicolo. Sul fronte dei prezzi, il 57% degli intervistati si dice disponibile a pagare un premium price per una bottiglia che sia riconosciuta come etica e sostenibile. In particolare, spiega il rapporto, la sostenibilità è sinonimo di qualità quando coniuga determinati aspetti, soprattutto «bontà e gusto», seguito da «la presenza di certificazioni ambientali» e «i principi etici nell’agire di impresa». «I risultati confermano che l’orientamento di tante imprese verso atteggiamenti di maggiore sostenibilità sta dando frutti sul mercato commenta Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola -. -A partire dalla crisi del metanolo degli anni Ottanta il settore vitivinicolo ha messo in atto un cambiamento importante, che si traduce soppiantato in una maggiore cura nel proprio lavoro. E questo oggi si riflette nel tema della sostenibilità, dove gli investimenti sono tanti, con un impatto positivo sul consumatore». Infatti, il 71% degli intervistati si dice disposto a pagare un prezzo superiore per un prodotto di qualità nel settore vitivinicolo, in media t112% in più. E la sostenibilità incide su questa scelta per il 44%. Ma quali sono le caratteristiche che un prodotto vitivinicolo deve possedere per poter essere considerato di qualità? Secondo gli Intervistati sono cinque gli aspetti principali: che sia prodotto in Italia, che abbia una filiera sostenibile e un processo controllato, che elimini o riduca al massimo l’utilizzo di sostanze chimiche dai processi produttivi, che possieda certificazioni ambientali, che si impegni a ridurre le emissioni di CO2 e combatta i rischi sul cambiamento climatico. Infine, agli occhi del cittadino, il settore vitivinicolo deve prestare particolare attenzione a determinati aspetti della filiera: coltivazione, lavorazione, confezionamento e smaltimento. Meno rilevanti sono i temi del trasporto, sia delle materie prime sia del prodotto lavorato, della raccolta e dell’utilizzo del prodotto. «Sono soddisfatto dei risultati dello studio, i risultati sono positivi perché oggi sappiamo che il consumatore italiano percepisce che la qualità del vino non deriva solo dall’origine, dai controlli e dalle garanzie, ma anche dalla sostenibilità», dice Riccardo Ricci Curbastro, ex presidente di Federdoc e attuale presidente di Equalitas. Il percorso di Equalitas, che certifica i vini secondo standard di sostenibilità, è iniziato nel 2015. «C’è ancora tanto lavoro da fare conclude Ricci Curbastro -, sotto tutti gli aspetti della sostenibilità, ma la base di partenza del settore è ottima»