Cultura, fattore strategico per lo sviluppo

Quando si afferma che il patrimonio culturale è una risorsa straordinaria per il nostro Paese si pensa soprattutto ai valori etici e politici della memoria e dell’identità e ai valori economici dell’indotto turistico. Si pensa anche, in via più generale, che il patrimonio culturale rappresenta la componente di maggior prestigio di quella nebulosa che si definisce abitualmente “made in Italy” ma che è molto più dell’etichetta di prodotti “fatti in Italia”, includendo servizi, organizzazione, modi di essere, attenzione alla qualità. Si riflette poco sul fatto che il patrimonio culturale è in grado di alimentare un tessuto produttivo vitale e molto ampio, che però non si riconosce ancora come appartenente ad un unico sistema né ha consapevolezza precisa delle interdipendenze settoriali: dalla conoscenza di base alla inventariazione e catalogazione, alla diagnostica alla progettazione e al restauro, alla rappresentazione, alla valorizzazione, al sistema della sicurezza, alla promozione, alla divulgazione e alla formazione, nonché ai connessi modelli gestionali, tutti elementi di una filiera che produce vasti impatti sul tessuto produttivo soprattutto territoriale. La Giornata dell’economia, giunta alla sua tredicesima edizione, intende offrire, attraverso originali chiavi di lettura, spunti di riflessione per perseguire al meglio, partendo proprio dalla ricchezza che la cultura è in grado di produrre, strategie di governance condivise in grado di operare scelte politiche ed economiche che riconoscano al patrimonio culturale il ruolo di fattore strategico per lo sviluppo.

Paolo Govoni
Presidente Camera di commercio di Ferrara

 

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