Siccome d’estate l’Italia è tutta un festival, cosa fa lo sport se non trasformarsi esso stesso in un Festival, anzi in tanti raduni diversi? Ci sono gli eventi sportivi classici, ad esempio quest’anno i Mondiali di pallavolo, che partono addirittura dal Foro Italico, la nazionale di Blengini impegnata sul Centrale normalmente dedicato al tennis prima di trasferirsi per il suo primo girone a Firenze, al Mandela Forum. Mandela Forum che oltre tutto è un festival permanente intitolato appunto a Mandela, con implicita rinuncia ai soldi che potrebbero arrivare da una sponsorizzazione, con inaugurazione nello scorso febbraio del Mandela Memorial, la riproduzione in scala 1:1 della cella in cui Madiba fu rinchiuso per 18 anni a Robben Island, e varie mostre permanenti all’interno dell’impianto.
Sono un festival, a loro modo, i Mondiali di calcio, anche se l’assenza dell’Italia ha impedito la realizzazione di villaggi dedicati attorno al classico maxischermo. Era un festival Rimini Wellness, a inizio estate. Sono un fetsival, anche un festival, le Olimpiadi che sono di nuovo argomento da discussione estiva perché Milano, Torino e Cortina, vorrebbero tanto ospitarle nel 2016, e in questo caso la discussione non è solo sportiva ma anche e primariamente politica.
Saranno un festival tra poco i raduni delle squadre di calcio, venghino signori venghino a conoscere i nuovi giocatori, a dimenticare le vicende del Milan che sono rappresentative non solo di un club ma di un certo modo di (soprav)vivere del nostro pallone. È già stato un festival dello sport il lancio del tema all’interno del calendario di attività di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura, con rilanci abbondanti nel Festival del Teatro a Napoli dove sono stati portati in scena spettacoli su Roger Federer e Mohammed Alì.
In ogni caso, i festival più propriamente sportivi sono altri, eventi in cui è richiesta la partecipazione e dunque da spettatori si diventa spettattori, termine nuovo, più social, che fotografa turisti festivalieri speciali che si muovono come una tribù. Ad esempio, dal 20 al 22 luglio si svolgerà a Misano la decima edizione della World Ducati Week, l’appuntamento biennale dei ducatisti che nel 2016 richiamò più di 80 mila partecipanti. Fatti insomma, non pugnette, come direbbe Paolo Cevoli, romagnolo lui pure, nei panni del classico assessore della riviera romagnola. Una città intera che si ritrova in un circuito è un festival appunto di gare, parate, esibizioni, prime visioni come, nel caso specifico, la presentazione della Monster 1200 realizzata in versione speciale per celebrare i 25 anni della “naked” della casa.
I festival sono una pioggia di soldi per i territori che li ospitano. La Camera di Commercio di Bolzano ha calcolato in quasi 5 milioni di euro l’indotto generato dalla Dolomiti Superbike. Possibile, per la corsa di un giorno? Possibile sì, appunto perché la corsa di un giorno è un festival che si allunga su almeno quattro giornate, con partecipanti in arrivo da quasi 40 Paesi diversi che ovviamente hanno bisogno e piacere di arrivare per tempo, di trovare hotel e ristoranti allenati al rapporto con una clientela che spende parecchio per la sua attrezzatura. Lo sport ha la fortuna di essere esattamente al centro dell’oscillazione del pendolo sociale che da una parte arriva al love, la passione vera, quella che ti spinge a spese folli, anche solo per assistere a una partita, e dall’altra al low, da intendersi non solo come low cost ma anche e soprattutto come accessibilità, e infatti da questa parte stanno le gare come la Dolomiti Superbike in cui il turista è primariamente un partecipante. E parliamo di oltre 4 mila biker che si sciroppano un percorso, quello lungo, di 119 km con oltre 3 mila di dislivello e quasi cento km di sterrato che fanno paura anche quando li affronti con la mountain bike. A Villabassa il giorno della gara è sabato 7 luglio ma, come detto, i giorni di festa sono ben di più.
Poi, a chiudere l’estate, ci sarà il Festival dello Sport di Trento.
Organizzatori locali più che rodati, visto che aprono la stagione a tutti con il Festival dell’Economia, regione che ha puntato molto sullo sport (il raduno premondiale non ha portato molta fortuna alla Germania) per allungare il calendario oltre i tradizionali mesi invernali. Tema affascinante, il record. Atleti presenti non solo come conferenzieri, e questa è comunque una novità, ma anche come testimonial esperienziali come si dice adesso.
L’appuntamento è per l’11 ottobre ma sembra già oggi perché Trento ha fatto squadra con la Gazzetta dello Sport, che di organizzazione di eventi se ne intende, e dunque su giornale, sito e social si parla spesso del completamento progressivo del programma.
D’altra parte, le tribù sono tante, basta tenere il censimento aperto: per la Night Run sulla pista dell’aeroporto privato di Linate si sono trovati tanti runner diversi. E difficilmente gli stessi si ritroveranno a Riccione il 14 luglio per la Color Run: a ognuno il suo festival.
Luca Corsolini – Symbola