Quando si tratta di emergenze, risparmiare minuti preziosi è fondamentale per salvare delle vite. E un drone può essere di aiuto.

Se trasportassimo il sangue con un drone? Andrea Cannas e Giuseppe Tortora sono partiti da questa domanda, posta quasi senza pensarci, per sviluppare un’idea geniale e molto utile.

Come spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, hanno fondato una startup incubata presso il Polo Tecnologico Navacchio (PI) mettendo a punto un drone in grado di trasportare autonomamente sangue, emoderivati, medicinali e attrezzature da una struttura sanitaria ad un’altra, senza limiti di orario e di condizioni meteorologiche, funzionando anche in caso di vento o pioggia.

Copre distanze fino a 40 km e consente una riduzione dei tempi fino all’80% su distanze brevi, oltre il 50% per tragitti più lunghi. Non c’è bisogno che qualcuno lo piloti perché si controlla da un’app: decollo, volo e atterraggio sono automatizzati.

Il cuore di questo robot volante è la capsula smart, ideata per essere resistente e durevole, ma anche intercambiabile, e soprattutto per monitorare il contenuto in tutte le fasi del trasporto. Il drone può trasportare fino a 10 kg ed è dotato di un paracadute in caso di avaria.

Nel 2019 sono stati avviati i primi trasporti sperimentali ma in futuro ABzero potrà intervenire anche in situazioni di emergenza in luoghi difficili o pericolosi.