Lettera aperta all’attenzione di Mario Draghi, presidente del Consiglio dei ministri, e di Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica
Il momento storico che stiamo vivendo, unico dai tempi del dopoguerra, combina molteplici fattori. La crisi pandemica globale ha inciso nel profondo del tessuto economico e sociale dei Paesi, ad un livello tale da spingere l’Unione Europea e gli Stati Membri ad adottare misure e iniziative senza precedenti. L’ormai conclamato cambiamento climatico ha imposto all’attenzione dell’agenda politica di tutti i Paesi la necessità e l’urgenza di intervenire con azioni mirate, concrete ed efficaci, per contrastare i drammatici scenari connessi alla desertificazione, alla riduzione della produzione agricola, all’impatto su flora, fauna e biodiversità.
La proposta recentemente avanzata da Alberto Clò e Romano Prodi di costituire un organismo a supporto dell’azione del Governo si muove in questa direzione, sottolineando come altri Paesi Europei si sono già dotati di strutture simili per attuare al meglio i piani di Recovery. Questi, infatti, pur esaurendosi in un lasso di tempo particolarmente breve, dovranno realizzare cambiamenti strutturali e di lungo periodo, assicurando il raggiungimento degli obiettivi di Net Zero Emission al 2050 e Sustainable Development Goals.
In precedenza, position papers elaborati dalla Fondazione Symbola con il Sacro Convento di Assisi e dall’associazione Asvis e da Edo Ronchi avevano già sollevato i temi richiamati da Prodi e Clò.
Riteniamo che in questo momento il contributo del mondo della scienza e della ricerca sia più che mai necessario a supporto della programmazione, delle scelte e degli interventi concreti delle istituzioni, delle organizzazioni sociali e dei territori.