Il problema del divario digitale non è soltanto infrastrutturale, quindi dovuto alla possibilità o meno di accedere fisicamente alla rete, ma è anche culturale, ovvero comprendere qual è l’uso che si può fare della connessione.

Di entrambi gli aspetti si occupa Senza Fili Senza Confini, la prima associazione in Italia a registrarsi come operatore di comunicazione senza fini di lucro. L’associazione propone un modello economico alternativo per l’accesso a Internet in zone remote: gruppi di cittadini si fanno carico dell’investimento necessario per accedere alla banda larga.

Nasce nel 2014 a Verrua Savoia, piccolo comune della città metropolitana di Torino, a seguito di un percorso di ricerca scientifica e sociale attuato dai Laboratori iXem del Politecnico di Torino, il cui obiettivo era dimostrare che è possibile portare la banda larga in luoghi periferici a condizioni economicamente sostenibili. Attualmente la rete gestita dall’associazione copre oltre 100 comuni e frazioni di 4 province del Piemonte.

L’associazione mantiene, gestisce, e costruisce reti a banda autonomamente consentendo ai suoi associati, che ne fruiscono gratuitamente – le uniche spese a cui sono soggetti sono le quote associative annuali di essere connessi quando si trovano nella loro abitazione.
Inoltre organizza corsi, seminari e convegni per diffondere il corretto utilizzo degli strumenti informatici e digitali.

In particolare Senza Fili Senza Confini si dedica alle fasce più sensibili come bambini e anziani, facendo tenere ai primi corsi sulle nuove tecnologie indirizzati ai secondi.